Teatro degli Acerbi, il 27 giugno “Soldato mulo va alla Guerra”

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di Redazione, #Asti

Ritorna lo spettacolo dal vivo che trova una delle sue espressioni più popolari dell’incontro sul territorio astigiano con la rassegna “CuntéMunfrà – dal Monferrato al mondo” per continuare il suo percorso attraverso le stagioni, i tempi e i momenti rituali. E’ una rassegna che si è affermata per la sua unicità ed attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.

Torna nell’astigiano dopo lunga tournée di oltre cinquanta date nel nord lo spettacolo del Teatro degli Acerbi “Soldato mulo va alla Guerra”. In scena Massimo Barbero, testo e regia di Patrizia Camatel. Tra le fonti una ricerca storica su una famiglia astigiana, testi di Lucio Fabi e dall’ISRAT.

L’occasione è la volontà da parte dell’Azienda Agricola Evasio Garrone e Figlio di ospitare e organizzare uno spettacolo teatrale presso la propria sede, confermando la vocazione alla promozione di eventi culturali per il territorio. Un luogo con una storia ormai centenaria, che ha visto espandersi e cambiare molto la connotazione dell’azienda, che oggi si estende su dodici ettari di terreno coltivato a vigneto tra i Comuni confinanti di Grana, Montemagno e Castagnole Monferrato. La cantina è una sorta di piccolo museo dell’enologia e delle storie famigliari.

Lo spettacolo “Soldato mulo va alla Guerra” sarà in scena domenica 27 giugno (anziché il 26 come originariamente annunciato) alle ore 21,30 a Grana (AT) all’aperto, nel cortile dell’azienda, in via Roma 58.

Durante la Prima Guerra Mondiale accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. E le testimonianze degli uomini al fronte ci parlano anche di convivenze altrettanto strette, con gli animali, ma non altrettanto desiderabili: i topi che invadevano le trincee, pulci e pidocchi che infestavano le vesti e i giacigli…

La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.

Giuseppe Zabert, classe 1897, figlio di mezzadri, parte da Valfenera – come altri dieci tra fratelli e cugini – per andare a servire la Patria al fronte. La cartolina di precetto lo raggiunge in seminario, ma nemmeno la vocazione al sacerdozio risparmia al giovane di obbedire alla chiamata alle armi: dovrà confrontarsi anche lui con la disciplina militare, con condizioni di vita estreme, con il costante pensiero di morire o di dover uccidere. Assegnato ad un reparto di artiglieria alpina, ha per compagna la mula Margherita, alter ego animale che stimola domande sull’obbedienza e sul coraggio, sulla capacità di sacrificio, sull’insensatezza delle guerre. Dov’è quel Dio, padre e onnipotente, che Giuseppe voleva servire per tutta la vita? Come continuare ad intravederlo in mezzo al continuo scempio di vite, al massacro delle creature, umane ed animali? E se l’uomo e l’umile mulo condividono la morte sui campi di battaglia, condivideranno pure la salvezza? Una riflessione che parte da un contesto storico preciso per approdare ad una prospettiva esistenziale e spirituale.

L’ingresso è gratuito, i posti saranno predisposti secondo la normativa COVID-19.

E’ necessaria la prenotazione cell. 3392532921 | info@archiviotetralita.it.

 

(21 giugno 2021)

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