L’anima classica della “Carmen” di Martelletta

405

di Alessandro Paesano

Per I solisti del teatro, la Compagnia Almatanz di Luigi Martelletta ha presentato lo scorso 9 agosto una coreografia dedicata a Carmen, protagonista della omonima novella di  Prosper Mérimée del 1845, portata alla fama mondiale da Bizet nella sua opera più famosa. Da allora la storia di questa sigaraia zingara che amoreggia con  Don Josè, l’uomo che dice di amarla ma la considera un oggetto di proprietà tanto da ammazzarla, ha ispirato diversi balletti, da quello iconico di Roland Petit fino alle coreografie di più recente allestimento.

Martelletta ha un approccio molto popolare alla storia che mette in scena. Affida a una voce off il racconto delle vicissitudini che portano Don José al femminicidio di Carmen,  raccontato come risultato inevitabile della passione, secondo un schema trito (e sessista) che però è in Bizet (o, meglio, del libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy) diversamente da Mérimée che fa di Don Josè un assassino seriale ante litteram.   

I commenti della voce narrante servono a a Martelletta  a ribadire/riassumere gli eventi rappresentati sulla scena con l’intento di imbastire un racconto lineare e facilmente comprensibile. Una cortesia per il pubblico forse evitabile ma che non inficia il lavoro coreografico. Qui Martelletta ha saputo resistere alla tentazione di offrire sottotesti di spiegazione e di lettura della storia raccontata (come fece Petit con una coreografia considerata all’epoca scandalosa) e si attesta a una sintassi coreografica elegante, pulita, di immediata decifrazione, ben eseguita con un impiego interessante dei costumi che cercano di restituire la cultura visiva di Mérimée e di Bizet. Una coreografia efficace e riuscitissima. Per la partitura sonora Martelletta impiega la riscrittura dei temi bizettiani fatta da Rodion Shchedrin per la coreografia di Alberto Alonso, nella versione diretta da   Arthur Fiedler, con diversi inserti che spazia alla musica contemporanea, scelti con un gusto personalissimo e azzeccato.

Lo spettacolo che Marteletta propone al suo pubblico è una coreografia impeccabile, concepita con rigore e uno squisito gusto per il classico (che sta sempre alla base di ogni danza davvero moderna)  ed eseguita con altrettanta perizia (anche sul palco niente affatto adatto alla danza come quello dei giardini della filarmonica dove ha luogo la rassegna). 

Martelletta riesce a tornare all’origine del mito di Carmen spogliata dalle riletture e dagli slittamenti semantici che si sono succeduti nel tempo (c’è addirittura chi ha ribaltato l’omicidio facendo uccidere Don Jan da Carmen stessa) proponendo al suo pubblico una corografia di godibile e ben eseguita. 

Il pubblico presente, nutritissimo e impaziente di entrare (travolgendo il malcapitato addetto al controllo dei biglietti) gradisce applaudendo copiosamente il corpo di ballo che si merita tutti gli applausi ricevuti.

Visto per voi a Roma il 9 agosto 2023.

 

 

(21 agosto 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata