“Ematica” di Larissa Cicetti #vistipervoi al Teatro Trastevere

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di Giuseppe Sciarra
Ematica è l’ambiziosa opera prima di Larissa Cicetti, attrice diplomata alla scuola Teatro Azione di Roma con alle spalle tanta gavetta nel teatro off e una serie di spettacoli col suo compagno Enrico Maria Carraro Moda, tra i quali segnalo il bellissimo Il Vampa su Pietro Pacciani che mi ha rivelato il grande talento di Larissa, la quale in questa piéce oltre a interpretare magistralmente il presunto mostro di Firenze si mette nei panni di altri personaggi in un gioco di specchi che solo il teatro d’autore fatto con criterio può permettersi di fare.

Anche Ematica è un gioco di specchi. I personaggi in scena sono tre: Cicetti, Carraro Moda e l’ottima Luisa Casasanta – così come sono ottimi Cicetti e Carraro Moda ma l’ho già scritto in altre recensioni. Ognuno di loro rappresenta tre voci da un’unica testa, la quale è combattuta tra raziocinio, istinto (o presunto tale) e inconscio con tutte le conseguenze e il caos emotivo che ne conseguono. Larissa Cicetti è anche autrice del testo, una bella riflessione filosofica su quanto i nostri desideri, i nostri pensieri e il nostro essere al mondo come donne e come uomini sia inevitabilmente influenzato dalla nostra cultura o dalla nostra mancanza di cultura. Inquietanti e divertenti le voci che Cicetti fa ascoltare di alcuni partecipanti a giochi televisivi che fanno strafalcioni imbarazzanti di cultura generale.

Ematica sta per sanguigno ma è anche un gioco di parole sottile che la regista e autrice dello spettacolo fa con la parola empatia che non sempre come ci viene fatto credere può essere un pregio e non sempre è così spontanea. Ci sono interessanti spunti di riflessione sul desiderio (o invidia) che certe donne hanno per il genere maschile e sui i privilegi che l’uomo ha in ambito sociale rispetto alla donna, non mancano poi delle belle stoccate a certo femminismo o a ciò che si può dire o non si può dire nell’epoca della cancel culture.

La messa in scena di Empatia oltre a un sapiente uso di luci e musiche pop che pescano negli anni ’60 e nella dance dei primi 2000 come ad esempio la super hit di Kylie Minogue, “Can’t get you out of my head” – che entrano in scena per evidenziare l’inquietudine ed euforia di questi tre personaggi nella testa di uno solo – gioca sul nonsense, il grottesco e pesca tanto dal teatro dell’assurdo. I tre grilli parlanti di un unico cervello cambiano di volta in volta posizione sulla scena – essendo interscambiabili e non potendo fare a meno gli uni degli altri al di là dei propri conflitti.

Ematica non è per tutti ma come ben sappiamo gli spettacoli intelligenti si rivolgono esclusivamente a un certo tipo di pubblico pensante e tutt’altro che passivo; come sappiamo essere certi spettatori, ahimè.

 

 

(22 dicembre 2023)

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