di E.T. twitter@iiiiiTiiiii
Gabriele Mirabassi è uno dei più grandi clarinettisti della musica contemporanea, ed insieme a Roberto Taufic (chissà perché scritto con la “c”, saranno le influenze brasiliane), dà vita ad un duetto di rara raffinatezza e bravura. Le prime note ci conquistano, al Teatro Comunale di Todi pieno di gente per questa serata del 30° Todi Festival che ci ha regalato cose pregevoli, poi Mirabassi cede al piacere della logorrea e del raccontarsi e l’incanto finisce. Per fortuna ricomincia subito dopo, melodie magnifiche, un omaggio a Sergio Endrigo – che è stato un grandissimo musicista – contaminazione tra musica brasiliana e contemporaneo, composizioni originali di Taufic, lo straordinario affiatamento tra i due musicisti (suonano insieme da quindici anni, si evince dal pedante raccontarsi – privo di qualsiasi interesse, per chi scrive – del musicista Mirabassi), pause per racconti tra case costruite in poderi da persone con possibili che si spacciano per comuniste, e acque che zampillanoche diventano miracoli grazie alla filosofia della pescivendola, e si ritorna alla musica che nuovamente ci trascina in un universo “Altro” e “Alto” fatto di corde che non vengono toccate con grande facilità e che solo l’abilità musicale del duo in scena, regala. Si chiude con soddisfazione un altro episodio della stantìa unione tra spettacolo e racconto che davvero non se ne può più, ma sulla quale si costruisce una serata con poco sforzo, soprattutto quando il tempo è pochissimo.
Per la cronaca sul palco delirava anche Erri De Luca, ma si tratta di un incidente trascurabile che si dimentica in fretta.
(1 settembre 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata