Dodi’s Life: una bella vita per uno spettacolo bello

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di Alessandro Paesano

Dodi Conti torna a teatro con Dodi’s Life un testo intelligente, scritto assieme a  Marco Melloni e Paola Mammini, nel quale ripercorre la nostra storia recente raccontandola dal punto di vista del proprio vissuto, della propria vita, dei propri ricordi.
Una autobiografia costellata di persone:  la nonna stronza – ma è un aggettivo generazionale pieno di affetto -, la madre che, lasciata dal marito, ha cresciuto Dodi e fratelli e sorelle da sola, fratelli e sorelle le relazioni con i quali e le quali non hanno nulla di diverso, mutatis mutandis, da quelle del pubblico, fatto accomodare intorno a dei tavolini, come a sottolineare che il teatro è anche convivialità, partecipazione e non mero assistere a un testo recitato.

Dodi ripercorre la propria vita personale, senza elencare i successi professionali, da quelli televisivi a quelli teatrali, sui quali ammicca, allude, d’altronde il pubblico la ama e la conosce. Questa modestia, questa umiltà, sono  una caratteristica del personaggio e anche della donna, che spicca ancora di più in un periodo storico e per un mestiere che per l’ego ha sempre cercato un ritorno, una esaltazione, una esposizione narcisista.

Dodi Conti si presenta non per il suo ego ma per farci il suo punto di vista sulle cose sia quelle  private sia quelle quelle del mondo in cui vive.  Non lesina qualche critica bonaria al femminismo, al movimento lgbt, ironizzando su tutte le nuove lettere di un acronimo che non trova mai una forma definitiva.

Le sue notazioni su persone e situazioni sono fatte di quella comicità che non ride di ma ride con, che si tratti del ragazzo con cui fa sesso la prima volta, per capire che forse le piace qualcosa di altro, o della  la cultura brasiliana, paese dove ha vissuto diversi anni, o ancora  la convivenza con la donna della sua vita (che se ne è andata in dodici mesi) dove la sororanza è sempre uno strumento di solidarietà femminile ancora prima di essere un’espressione di lesbicità, senza che una cosa escluda l’altra.

Attenta al linguaggio e a prendere in giro certi modi spicci di riferirsi alle persone (come il vicino di casa gay chiamato con il termine che inizia per effe (io so’ lella lo posso fare) inciampando giusto nella parola trans, usata al maschile anche se si tratta di una donna.
E non dispiace tanto per il misgenderismo di chiamare al maschile una donna trans quanto proprio per il meccanismo comico del racconto nel quale il fratello è rimasto contento di questa donna cubana che è appunto il (sic) trans in questione.
L’idea che un uomo etero possa rimanere in qualche modo fregato dal fatto di andare a letto, senza saperlo, con una donna trans è un meccanismo che in realtà di comico non ha nulla e che non avremmo voluto ascoltare. 

Dodi’s Life è forse uno spettacolo troppo scritto, nel quale Conti non può esprimere appieno le sue capacità di improvvisazione che emergono chiarissime e esilaranti quando, mentre sta parlando delle sue cose e di come queste influiscano la sua vita e le sue relazioni, personali e sentimentali, in sala un ragazzo si alza improvvisamente per andare in bagno, e Dodi inizia a commentare come se il ragazzo se ne sia andato imbarazzato dall’argomento (pensa un po’ se dicevo mestruazioni). E la sala cade giù dalle risate.

Si ride molto in Dodi’s Life grazie alla spontanea genuinità  della sua interprete che si mette a nudo per il suo pubblico in un gesto d’amore che vale anche per se stessa.

Ed ecco allora che quella tranquillità, quella sobrietà nell’interpretazione non deriva da un testo troppo controllato o troppo scritto, ma da una serenità di fondo che ha un po’ mitigato quell’insofferenza che ha sempre mosso i  personaggi che Dodi ha portato in scena.
La Dodi che appare oggi sul palco è una donna con più esperienza, soddisfatta della vita che ha vissuto, alla ricerca di nient’altro che non abbia già trovato, nel privato della sua vita come sul palco, da dove continua a distribuire gioia e risate, in un inno all’autoironia alla quale invita anche tutto il suo pubblico che la ama e applaude, con le lacrime agli occhi.

 

Dodi’s Life
di Dodi Conti, Marco Melloni, Paola Mammini

regia di Maria Cassi

Visto per voi al teatro Lo Spazio il 26 marzo 2024.

 

 

(1 aprile 2024)

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