Pirandelliana 2023: La morsa, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita

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La rassegna Pirandelliana 2023 mette in scena 10 atti unici di Luigi Pirandelllo accorpati in tre programmi diversi, che si alternano nell’arco della settimana, ognuno con due repliche settimanali, fino alla fine del mese di luglio.
Stasera sono di scena La morsa, L’uomo dal fiore in bocca e All’uscita.
Molti atti unici sono tratti dalle novelle, come è capitato anche alle commedie in più atti.
Nel caso de La morsa è nato prima l’atto unico, scritto nel 1892 (titolo originario: L’epilogo “scene drammatiche), dal quale, nel 1987, è stata tratta la  novella  La paura.
La morsa
è stata messa in scena per la prima volta nel 1910, al Teatro Metastasio di Roma, dalla compagnia del «Teatro minimo» di Nino Martoglio.
Pur considerato un testo teatrale verista, ancora appartenente al teatro borghese di fine ottocento,  nei temi e nei toni La morsa si distingue per la raffinata sensibilità con la quale Pirandello restituisce la psicologia dei personaggi. 

L’atto unico vede Giulia sposata con Andrea, che ha da poco scoperto il tradimento della moglie col suo socio in affari Antonio. Antonio, davanti il sospetto che Andrea possa sapere della sua relazione con Giulia si fa pavido e tremebondo, deludendo Giulia che decide di porre fine alla loro relazione. Ma il marito non le dà tregua, negandole persino il diritto di vedere i figli, inducendola al suicidio.
Tiziana Narciso nel ruolo di Giulia attraversa un ventaglio di emozioni,  passando dalla preoccupazione per le reazioni del marito alla delusione per la pavidità dell’amante e alla disperazione per l’interdizione ai figli, tanto per nominare qualcuna, con  talento raro. L’attrice vive questi stati come li provasse in quel momento per la prima volta, regalandoci una grande prova di attrice.
Altrettanto efficaci Pier Giorgio Dionisi, che ci regala un marito perfetto nella sua crudeltà crescente e spietata, ed Ezio Provaroni, bravissimo quando racconta tentennando a Giulia i comportamenti di Andrea che lo hanno fatto insospettire possa avere scoperto la loro relazione. Un grande testo per una messinscena indimenticabile.

Dopo una pausa che ci lascia ripensare a questa donna dal destino segnato e senza via d’uscita è già ora dei due ultimi atti unici della rassegna.
L’uomo dal fiore in bocca, tratto dalla novella «Caffè notturno» del 1918 poi intitolata «La morte addosso», è un atto unico scritto nel 1923 che fu portato in scena la prima volta, lo stesso anno, al Teatro degli Indipendenti di Roma per la Compagnia di Anton Giulio Bragaglia.
L’atto unico racconta dell’incontro casuale tra due uomini, il primo che ha perso l’ultimo treno della sera a causa dei pacchetti ingombranti frutto di alcune commissioni della moglie in villeggiatura e il secondo che ha una curiosità maniacale per i dettagli della vita altrui (compresi i giovani infiocchettato di pacchetti), per non concentrarsi sulla propria, ora che gli è stato diagnosticato un epitelioma (il fiore del titolo) che gli lascia poco da vivere.
Amici si cimenta con un ruolo che sembra scritto per lui e se ne veste con grazia e umiltà portandolo in scena misuratissimo, senza insistere nel pietismo, o nell’autocommiserazione, restituendo tutta l’umanità di un personaggio immenso.
A fargli sponda un intenso Ezio Provaroni frivolo nella conversazione sbarazzina dell’inizio e sempre più taciturno quando l’altro lo mette a conoscenza delle proprie condizioni di salute. 

Poi senza soluzione di continuità, con l’intermezzo di una presenza femminile che recita dei versi rivolgendosi al personaggio interpretato da Amici, lo stesso uomo dal fiore in bocca si trova a essere il filosofo dell’atto unico All’uscita.
In questo passaggio senza quasi soluzione di continuità Amici si staglia non solo come interprete, ma come Personaggio archetipale del teatro, come incarnazione stessa del teatro, essendone guida morale,  indirizzo per i personaggi, per gli attori e per le attrici, lui stesso attore, regista e, come si diceva una volta, capocomico. Amici dà autorevolezza ai suoi personaggi e riceve a sua volta autorevolezza da loro.
L’idea di legare i due atti unici fondendo due personaggi è elegante  e funzionale alla scena e permette di guardare ai due atti unici da un punto di vista inedito

All’uscita, che nasce  come opera teatrale, scritta nel 1916 e portata in scena nel 1922 al Teatro Argentina di Roma dalla Compagnia di Lamberto Picasso, è uno degli atti unici più interessanti di Pirandello, nel quale emerge la sua passione per la teosofia, nel delineare dei personaggi che sono spiriti.  Questi spiriti, appena giunti al cimitero dalla vita, si trovano ancora a  metà tra i due mondi per via di qualche rammarico che li tiene ancorati alle cose terrene.
Per un uomo grasso è non aver sentito il pianto della moglie la cui risata continua lo soggiogava, per un bambinetto il desiderio di consumare una melagrana, e per la moglie dell’uomo grasso, che giunge in spirito uccisa per mano del suo amante, il desiderio di maternità, che le fa assistere il bambinetto, che, consumata la sua melograno, scompare. Al pianto di commozione della donna l’uomo grasso scompare, mentre  la donna segue una bambina, in vita, che si accompagna con la sua famiglia contadina.
Rimasto solo il filosofo commenta che sarà l’unico a rimanere lì a ragionare, trattenuto dalle sue mille domande senza risposta.
Della maestria di Amici abbiamo già detto.  Tiziana Narciso nel ruolo della moglie uccisa è maestosa, regale, pazza nella sua risata  gaia, nonostante porti indosso il suo stesso sangue; malinconico al punto giusto  Massimiliano Ferretti nel ruolo dell’uomo grasso.

Dopo gli applausi generosi rimaniamo assorti sulla sedia qualche minuto pensando mesti alle sorti dei personaggi che abbiamo visto sulla scena ma anche al fatto che questa è per noi l’ultima serata e che abbiamo assistito, in tre sere consecutive,  a tutti e dieci gli atti unici in programma.
Voi potete invece vedere ancora gli atti unici in programmazione fino alla fine di Luglio. E po, dal 1 al 6 di Agosto Enrico IV.  Non perdete l’occasione di assistere a del buon teatro, sostenendo anche economicamente chi si dedica alla produzione culturale in un momento storico così penoso e arido come quello che il nostro paese sta vivendo.

Visti per voi il 16 Luglio 2023.

PIRANDELLIANA 2023
XXVII Edizione dal 4 luglio al 6 agosto 2023
GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 – Roma
La Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE
presenta DIECI ATTI UNICI
BELLAVITA L’ALTRO FIGLIO LA MORSA
SGOMBERO L’IMBECILLE L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
LA GIARA LA VERITA’ ALL’USCITA
LA PATENTE e ENRICO IV
di Luigi Pirandello
con
Marcello Amici, Tiziana Narciso, Massimiliano Ferretti, Pier Giorgio Dionisi,
Ezio Provaroni, Federico Giovannoli, Marina Benetti, Francesco Miriano, Francesca Sampogna, Martina Pelone, Luca Mandara, Caterina Lo Bue,
Mariaelena Pagano, Marco Tonetti, Andrea Giannelli

Scene, disegno luci e ricerca musicale – Marcello de Lu Vrau
Costumi – Tiziana Narciso, Gianfranco Giannandrea, Livia Ciuco
Assistente alla regia – Federico Giovannoli.
Direzione tecnica – Roberto Di Carlo

Regia di Marcello Amici

 

 

(15 luglio 2023)

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