Fuori programma: il duo Arba (Israele) e la sua magnifica restituzione di residenza

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di Alessandro Paesano

Il duo israeliano Arba composto da Ophir Kunesch e Maya Navot,  si presenta sulla scena  indossando gli stessi vestiti, un pantalone e una camicia. 

I due ci guardano, senza che alcuna emozione trapeli dai loro volti. 

Iniziano dei passi di danza uguali, su diagonali diverse,  con delle varianti, una mano nel gesto di chiedere lui, la mano flessa verso il basso lei. Una danza privata di qualunque sostegno musicale o sonoro. Una danza priva di musica

Kunesch e Navot compongono una coreografia ad alta intensità, una gamba flessa in un movimento che sembra facile da fare, e invece non lo è. 

L’eleganza dei gesti li unisce prima ancora dell’unisono con cui eseguono i loro passi, in una complicità tutta interna, che attinge a una confidenza che deve nascere da una intesa  molto più profonda di quel che la coreografia lascia intravvedere.
I passi a due, le cui diverse diagonali di esecuzione portano in alcuni momenti a una compenetrabilità dei corpi  impreziosiscono la coreografia in una costruzione della posa plastica che sospende per alcuni istanti  una dinamica del movimento altrimenti fluida e sempre in continuo mutare.
C’è una logica dietro quei movimenti, aritmetica, sicuramente, ma anche estetica, ed esistenziale. L’intesa professionale può travalicare, nell’immaginazione di chi guarda, in una intesa umana, amicale o sentimentale anche. 

Ma sono tutte proiezioni del pubblico (o più semplicemente di chi scrive) non corroborate dal e dalla performer che non mostrano nel volto alcuna emozione, che sicuramente scorre sotto la superficie ma non trapela. 

L’emozione presente è quella che i passi di danza (ricordiamo senza l’assist della musica) suscitano nel pubblico, che guarda in silenzio, senza quasi respirare, in cima a un batticuore, per la coreografia splendida cui sta assistendo. 

L’unica emozione che trapela nel volto di Maya Navot e Ophir Kunesch è nel finale, quando, conclusa l’esecuzione, rimangono fermi a guardare il pubblico, che ci mette un po’ a capire che lo spettacolo è finito e che può applaudire. 

Quando finalmente applaude, Maya Navot e Ophir Kunesch si permettono un sorriso di sollievo e ringraziano il pubblico, che continua ad applaudire generosamente, come a volersi far perdonare del silenzio di qualche istante prima.

La performance è stata creata nell’ambito del Programma 1|2|3 del Centro Suzanne Dellal nel 2022, supportato dal Lottery Council for Culture and Arts. 

Fuori Programma ospita il progetto finalista. Nel 2022 è il duo Arba di Ophir Kunesch ad essere stato sostenuto mediante una residenza al Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Visto il 23 giugno 2023 al Teatro India di Roma. 

 

Duo Arba di Ophir Kunesch
coreografia: Ophir Kunesch
con Maya Navot, Ophir Kunesch
costumi: Maya Navot, Ophir Kunesch

 

 

(24 giugno 2023)

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