Torna la stagione estiva del Teatro Europa di Parma il 22 maggio con “Preghiera” di e con Silvia Rubes #vistipervoi

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di Isabella Grassi, #EuropaTeatri

… come l’atto di pronunciare le parole della preghiera può generare la preghiera (S. Weil)

Questa la frase di presentazione dello spettacolo di avvio della stagione adulti del Teatro Europa. Un titolo “Preghiera” che racconta da solo il momento che gli artisti stanno vivendo e che unisce in sé il rito della preparazione al futuro che ci attende.

Ecco che quindi dietro un leggio, posato su un pavimento nero con solo le luci che la accompagnano e solo con il suo dolore non è Silvia Rubes a recitare la preghiera nel testo, ma è Ester, una donna al confine della società. Ultima tra gli ultimi e per questo vicina alla fine da sempre. Una donna che ha consapevolmente abbandonato ogni comodità per rifugiarsi in un mondo dove non esistono privilegi né mediazioni con la durezza della vita, ma solo rapporto diretto E’ però di Silvia Rubes il pathos che gli spettatori, tra i quali c’ero pure io alla prima di sabato, ascoltano, sentono, respirano.

Ho respirato profondamente durante il mio rientro a teatro, ho ascoltato con le orecchie in tensione e mi ha colpito in particolare un momento della preghiera, quando in una sorta di litania perenne Ester recita:

“Signore del mondo benedetto ascolta questa preghiera di serva che si rivolge a te
Signore del mondo benedetto ascolta la mia preghiera di serva che non cede al tempo
Signore dell’universo benedetto ascolta questa preghiera”

Ho sentito il dolore di Ester, ho provato le sue emozioni.

Allora ho rivolto, questa volta a Silvia questa domanda: “Ma se dovessi descrivere l’emozione che provi nel fare questo spettacolo, che pensi di trasmettere a chi ti ascolta, come lo descriverti?”

E la risposta è stata a dir poco illuminante: “Nessuna emozione ma la sensazione di essere in mille a parlare. Sento convergere mille voci nella mia, sarà che il tema è così universale, credo sia questo.  Sono tutte domande molto ingenue quelle che si fa Ester così ingenue, infantili, pure, domande che nascono dentro la scoperta paradossale dello stato di fragilità, stupore e meraviglia dell’uomo di fronte al mondo, forse è lì che nasce la religiosità.”

E allora ecco che per un momento ho capito, ho compreso come l’essere lì in quel luogo (il teatro) in quel momento fosse motivo di vita, perché il teatro è il non luogo, il teatro è lì sempre e comunque e sempre ti accompagna, anche quando come in questi mesi è mancato. Non ho potuto fare a meno di ringraziare Silvia Rubes per avermi fatto rientrare, ero nella quarta parete ma c’ero. C’è un’altra litania che ricorre nella preghiera di Ester:

“Lì al confine tra la strada e il viale dove comincia il giardino che poi diventa un pezzo di boscaglia che sembra essere senza fine.
Lì dove comincia una selva indistinta che poi se ci entri potresti anche perderti o incontrare i briganti.
Lì dove dicono si siano perse molte persone che non sono più tornate.”

Torniamo quindi a teatro e perdiamoci nei suoi luoghi. La stagione del Teatro Europa continua. In scena sabato 12 giugno 2021 (ore 17.00 e ore 19.00) e domenica 13 giugno 2021 (ore 17.00 e ore 19.00) “Dialoghi con il Tempo”.

Europa Teatri
con
Lucia Bizzi, Daniela Bragoli, Cristina Bricoli, Paola Mangiarotti, Silvia Terzi
regia
Chiara Rubes
drammaturgia collettiva di Lucia Bizzi, Daniela Bragoli, Cristina Bricoli, Maria Emilia Cavatorta, Maria Cristina Cavazzini, Paolo Ceriati, Paola Mangiarotti, Laura Montagna, Alessandro Ravelli.
a cura di Mariano Dammacco

Perché “la vita ci abbandona mentre ancora ci stiamo preparando a vivere. Non abbiamo poco tempo, ma ne perdiamo molto…”

Quindi sarà la volta di “Emozionology”, previsto per sabato 19 giugno 2021 (ore 17.00 e ore 19.00) e domenica 20 giugno 2021 (ore 17.00 e ore 19.00).

 

Europa Teatri
con
compagnia Kollettivoteatro
supervisione registica
Francesco Marchi

Per “Un cambio di prospettiva su ciò che definiamo “emozioni”, ma che un tempo potevano essere conosciute come ‘passioni’, ‘accidenti dell’anima’ o ‘sentimenti morali’.”

 

 

(24 maggio 2021)

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