articolo e video-intervista di Giuseppe Sciarra #Roma
Più di cento gruppi sparsi in tutta Italia per gridare che il teatro è vivo, non è morto, semmai è “forzatamente” in stato di fermo. A tenerlo in ostaggio le nostre istituzioni che hanno voluto chiudere dallo scorso 24 ottobre i luoghi di cultura – realtà bistrattate, sottovalutate, lavorativamente meno importanti di tante altre agli occhi di chi ci governa. Eppure nei teatri, nei cinema, nei musei il distanziamento sociale è stato rispettato come in pochi altri luoghi. Ma questa è una storia risaputa come è noto che i contagi nei teatri o nelle sale cinematografiche sono stati praticamente nulli e che la scelta di chiudere e di riaprire a data di destinarsi queste realtà è più che opinabile. E’ incomprensibile.
L’iniziativa del gruppo ” Innamorati del teatro” e del loro flashmob, ci dice tanto su quanto agli attori, i registi, i drammaturghi, i tecnici e agli spettatori manchi il teatro, quello spazio magico dove avviene la messa in scena, il rito della rappresentazione di una realtà che spesso è più reale della realtà stessa. Infatti le adesioni a questa iniziativa sono state tante. Si partirà da un condomino privato di piazza Vittorio per poi far si che il fuoco sacro degli artisti si possa espandere in tutta la penisola. La richiesta dei teatranti, dei saltimbanchi, dei non lavoratori – per come li considerano alcuni – è rimarcare l’essenzialità della cultura nel nostro paese. La salvaguardia di essa. Una salvaguardia che deve partire dalle istituzioni per preservare ciò che siamo stati e ciò che saremo. Lunga vita al teatro!
E che rinasca dalle ceneri di chi ne ha fatto scempio! Oggi che è San Valentino.
(14 febbraio 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata
per il video ©giuseppesciarra 2021 per gentile concessione riservata