A teatro le false vittime del Bataclan

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foto: Manuela Giusto

di Andrea Mauri

Uno schermo pentagonale con la scritta Lo spettacolo è tratto da storie vere. Nel rispetto delle vittime, le reinventa liberamente accoglie il pubblico in sala.

A dieci anni dai tragici eventi di Parigi, quando gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015 causarono la morte di 130 persone e il ferimento di altre 413 e il più sanguinoso si consumò all’interno del Bataclan, una delle sale concerto più importanti della città, Romaeuropa Festival, in corealizzazione con la Fabbrica dell’Attore del Teatro Vascello di Roma, mettono in scena un omaggio particolare a quei fatti con lo spettacolo La diva del Bataclan, scritto e diretto da Gabriele Paolocà.

Un musical sui generis grazie all’eclettismo della protagonista Claudia Marsicano e le musiche originali di Fabio Antonelli. Un musical che racconta la storia vera delle false vittime del Bataclan, coloro che approfittando della visibilità mediatica offerta dai tragici eventi, decisero di cavalcare l’onda della sovraesposizione ai social e ai media per raccontare e raccontarsi una realtà mistificata.

Claudia Marsicano è Audrey, una giovane donna disposta a tutto pur di sfuggire a una realtà che non sente sua. All’inizio della performance la vediamo seduta su un letto sistemato su una pedana pentagonale, accanto a un water argentato, e nessun altro arredo. Racconta della vita nella periferia parigina, la madre sempre avvolta dalle lenzuola e da bottiglie vuote, un padre non pervenuto. Dentro di lei, il desiderio di rivalsa, la voglia di abbandonare lo schifo che la soffoca alla ricerca di una valvola di sfogo. Le uniche gratificazioni che riceve le arrivano dallo spazio virtuale, inventando profili e vite che non sono le sue. Grazie al web, scopre di avere delle capacità inaspettate, tra le quali un discreto potenziale manipolatorio. La svolta arriva con gli attentati del 2015. Assorbita in un delirio di realtà e finzione, al punto di non distinguere più in quale dimensione si muove, Audrey si finge una sopravvissuta della strage del Bataclan e si adopererà con ogni mezzo per riuscire a diventare un membro fondamentale di un’influente organizzazione per il sostegno alle vittime di terrorismo. La martire perfetta: la Diva del Bataclan.

In scena ci sono solo una pedana e uno schermo e tra questi Claudia Marsicano – Audrey si muove con piglio ed eclettismo, alternando brani recitati a canzoni per raccontare la mistificazione in cui la sua vita affonda. Assume le movenze da rocker (in riferimento alla band Eagles of Death Metal che si esibiva la sera della tragedia), pronta a trascinare il pubblico in un vortice dove ogni nota racconta il desiderio di reinventarsi e di scomparire, di essere visti a ogni costo. Audrey è inghiottita dalla solitudine e l’unica via per rendersi visibile è la menzogna: la finzione come strumento di sopravvivenza.

I brani musicali con il loro ritmo rock ci trascinano nella vita della ragazza; ogni canzone è un frammento del suo mondo, vero o presunto nessuno può definirlo, ogni riferimento alla realtà è ormai perduto. A tratti, la parte recitata rallenta la narrazione, percependo una certa stanchezza nel punto della rievocazione della tragedia del Bataclan, lasciando da parte la vita privata della ragazza, dove invece la cura delle parole cattura l’attenzione del pubblico. Su tutto il monologo aleggia la relazione tra vittimizzazione e riconoscimento. L’atto di mentire coincide con l’atto performativo.

Come spiegano le note allo spettacolo: La falsa vittima rappresenta ciò che tutti noi siamo quando desideriamo riconoscimento per le nostre difficoltà, il bisogno di auto vittimizzazione di fronte alle complessità del mondo. Sono figure che intrecciano in sé mitomania, miseria sociale e narcisismo patologico. Il simbolo di chi aspira a raggiungere la gloria senza ostacoli, il tutto e subito, un sogno irraggiungibile che genera perversione e atti estremi. Come le finte vittime degli attentati parigini del 2015, un fenomeno che evidenzia la fragilità di un sistema che misura il valore della persona attraverso il loro grado di esposizione. Anche Audrey è vittima di questo meccanismo, un sistema che la condannerà a una solitudine ancora più profonda.

foto: Manuela Giusto

La diva del Bataclan
Regia, drammaturgia e liriche Gabriele Paolocà
con Claudia Marsicano
e con Gabriele Correddu
musiche originali Fabio Antonelli
scene Rosita Vallefuoco
luci Martìn Emanuel Palma
drammaturgia fisica Carlo Massari
video Luca Brinchi e Gabriele Paolocà
progetto audio Niccolò Menegazzo
costumi Anna Coluccia
aiuto regia Marco Fasciana
tecnica Chiara Zaffiro
assistente volontario Matteo Libertucci
traduzioni Marco Chenevier

Visto per voi al Teatro Vascello di Roma il 29 ottobre 2025.

 

 

(30 ottobre 2025)

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