Bianco, ovvero l’amore nella malattia. Al Teatro Belli di Roma

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di Andrea Mauri

Mia (Valentina Carli) e Lucio (Giuseppe Tantillo), rispettivamente 37 e 40 anni, si conoscono in ospedale, reparto di oncologia. Se non fosse per la paura di morire, si accorgerebbero subito che il loro incontro è qualcosa di più. L’amore e la vita che vanno oltre la morte sono al centro della pièce Bianco (scritta e diretta dallo stesso Giuseppe Tantillo) al Teatro Belli di Roma nell’ambito della rassegna Expo-Teatro Italiano Contemporaneo.

Un lavoro che tratta con delicatezza e ironia un argomento ingombrante e soprattutto non scade mai nei luoghi comuni della narrazione sui malati terminali. Perché l’opera vuole concentrarsi sulla potenza e la chimica di un incontro tra esseri umani, anche nei momenti di estrema fragilità.

La scena è semplice. Due pedane che gli attori spostano da un lato all’altro del palco, e proiettati sulla parete di fondo, teneri disegni di sale di attesa dell’ospedale, di una stanza di ricovero, la stilizzazione di monumenti famosi sparsi in luoghi esotici del viaggio e del sogno. Un percorso nell’immaginazione e nella fantasia dei protagonisti pensando al futuro, percorso che è lo stesso di quello degli spettatori, accompagnati per mano lungo un sentiero irto di imprevisti.

Come si fa a riconoscere la vita mentre si sta guardando in faccia la morte? Ed è possibile immaginare un futuro se non si è sicuri di averlo? Tra piccole e grandi schermaglie d’amore, anche quando l’incontro tra Mia e Lucio non è ancora una relazione, la vita scorre tra visite al reparto e occasioni di spensieratezza al di fuori dell’ospedale, fino ad arrivare a un viaggio agognato da tempo e alla scelta di camminare insieme lungo la strada dell’incertezza.

Sono riflessioni profonde, quelle interpretate dai protagonisti. Con un ritmo altalenante però, tra spazi di accelerazione e parti sfilacciate, nelle quali la sensazione è che alcuni temi si ripetano senza aggiungere nulla di nuovo alla storia. Un filo basculante, che potrebbe trovare un equilibrio abbreviando alcune scene per concentrare l’attenzione del pubblico sui punti chiave dell’opera.

In fondo, in scena assistiamo all’incontro di due anime e ciò che più ci preme è capire come la speranza possa attecchire anche in situazioni drammatiche, senza sbavature del testo che potrebbero trascinarci in un inatteso smarrimento.

Quello che invece è ben saldo, sono le emozioni inscenate per affrontare una possibile fine e soprattutto l’alterazione della percezione del tempo nello scorrere impetuoso della paura.

 

BIANCO
Testo e regia Giuseppe Tantillo
con Valentina Carli e Giuseppe Tantillo
Scenografia Antonio Panzuto
Costumi Alessandro Lai
Assistente alla regia Andrea Console
Produzione Binario Vivo Teatro Nuovo / Accademia perduta Romagna teatri / Teatri molisani
Un progetto Bestfriend teatro

 

Visto per voi al Teatro Belli di Roma il 25 marzo 2025.

 

 

(26 marzo 2025)

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