di Alessandro Paesano
Luca Mascolo si presenta in scena accompagnato dalle chitarre di Valentina Di Silvestro e dal violoncello di Donato Cedrone.
Dopo aver letto un brano del diario di Vittorio De Sica che ricorda la sua partenza in piroscafo per il Sudamerica in occasione di una Tournée teatrale, canta, prima a cappella, poi con l’accompagnamento dei due strumenti, Luna Nova di Salvatore di Giacomo dando il via a uno spettacolo piacevole che alterna brani estratti dai diari di De Sica a canzoni e considerazioni personali.
L’idea è quella di omaggiare Vittorio De Sica, nato come lui a Sora, nell’occasione dell’appena trascorso cinquantenario della morte, compiendo un omaggio al De Sica interprete della canzone, napoletana e non.
De Sica approda alla canzone quando, dopo lo scioglimento della compagnia di Luigi Almirante, Sergio Tofano e Giuditta Rissone, nella quale era stato scritturato viene ingaggiato da Mario Mattoli, non ancora regista, ma impresario teatrale, che scrittura de Sica De Sica assieme a Umberto Melnati, un attore brillante, per la sua nuova produzione Za-Bum n. 8.
Lo spettacolo mescolava la comicità del teatro di rivista con il dramma del teatro di prosa e il successo fu immediato.
De Sica nei suoi diari confessa di rimpiangere il teatro di prosa che trova più congeniale ma grazie al teatro di rivista diventa subito una celebrità con brani come Lodovico (di Mascheroni- Ramo) interpretata da Mascolo subito dopo l’altrettanto spassosa E non sta bene (di Pisano – Cioffi) e l’altrettanto divertente Arrabbiati canaglia, sempre di Pisano – Cioffi, per la quale Mascolo chiede il coinvolgimento del pubblico per gridare in coro tiè tiè tiè e fare un fischio.
Dopo questo inizio biografico lo spettacolo vira sulla pagina di memoria, senza seguire più una cronologia dei successi interpretati da De Sica, ma affidandosi a un percorso tematico inanellando canzoni struggenti come Anema e Core di D’Esposito – Manlio e Munastero ‘e santa Chiara di Galdieri – Barberis fino a Parlami d’amore Mariù, da Gli uomini che mascalzoni (Italia, 1933) di Mario Camerini quando la notorietà teatrale lo fa approdare sul grande schermo.
Dal punto di vista musicale lo spettacolo è impeccabile, sia per le doti di interprete di Mascolo che per le esecuzioni musicali di Valentina Di Silvestro e di Donato Cedrone, ma perde un poco in fisionomia per quanto riguarda la narrazione.
L’alternanza diario – canzoni lascia però poco spazio ai commenti a braccio che pure Mascolo sa fare benissimo, privilegiando l’uomo de Sica e non l’interprete, poche parole vengono infatti spese sull’occasione che ha portato De Sica a interpretare le varie canzoni interpretate così come poco ci viene detto sugli autori e su come quelle canzoni si collocano all’interno della storia della canzone italiana della prima metà del novecento.
Ma la squisitezza dell’interprete e la freschezza delle esecuzioni musicali sopperiscono pienamente a queste piccole mancanze coinvolgendo il pubblico in una partecipazione sentita (e cantata, anche, soprattutto su pezzi del calibro di Anema ‘e core) rendendo Vittorio De Sica Suspire ‘e vase, museca ‘e passione uno spettacolo godibilissimo.
VITTORIO DE SICA – SUSPIRE ‘E VASE, MUSECA ‘E PASSIONE
di e con Luca Mascolo
Violoncello Donato Cedrone
Chitarra classica Valentina Di Silvestro
Assistente alla regia Ida Carmen Maurano
Visto per voi all’Altrove Teatro Studio il 19 gennaio 2025
(22 gennaio 2025)
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