Miana Merisi è Clitennestra, all’Altrove teatro studio

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di Alessandro Paesano

Margherita Yourcenar nel 1936 pubblica per Grasset una raccolta di 12 “prose liriche” intitolata “Fuochi”, ognuna dedicata a un personaggio della mitologia greca, e non, legate dal comune argomento dell’amore non corrisposto, ispirati a un dettaglio biografico dell’autrice, innamorata del suo editore che però amava gli uomini.

La figura mitologica di Clitennestra nelle sue molteplici stratificazioni è quella di una madre che cerca vendetta per il sacrificio di sua figlia Ifigenia da parte di Agamennone, padre della ragazza e marito di Clitennestra, che si vendica del marito figlicida uccidendolo con la complicità di Egisto, suo amante. Spesso, nella memoria collettiva dei secoli trascorsi, Clitennestra viene ricordata più per essere una adultera che una donna che reagisce alla violenza assassina del marito (Agamennone aveva già ucciso Tantalo, primo marito di Clitennestra, e la creatura di Tantalo che la donna portava in grembo).

Yourcenar banalizza un po’ il portato “femminista” del mito e fa di Clitennestra una moglie trascurata che uccide il marito che non la ama più.  Nel suo testo Yourcenar fa parlare Clitennestra davanti una corte che la deve giudicare alla quale spiega i motivi del suo gesto. Però il fatto che una donna voglia essere vista, cioè riconosciuta come persona, come essere umano, è un’idea drammaturgica dirompente, che rende la Clitennestra di Yourcenar una donna che agisce non per gelosia o “per amore” ma per la precisa rivendicazione di voler essere  considerata dal consorte come un soggetto e non una cosa.

Miana Merisi è una grandissima interprete che ha l’autorevolezza recitativa, la ieraticità e la presenza del personaggio che interpreta, tanto che si può dire che Miana Merisi è Clitennestra, ricomparsa lì sulla scena dell’Altrove teatro studio.
Il testo di Yourcenar viene alterato a delle proiezioni video suggestive, nelle quali un personaggio maschile e uno femminile interagiscono tramite il linguaggio della danza, dove una volta tanto è il corpo maschile a essere oggetto di desiderio e la donna soggetto desiderante, che interrompono ripetutamente la recitazione di Merisi che si dimostra ancora più brava nel riprendere la recitazione con la stessa concentrazione e credibilità. La sua dizione perfetta, la sua presenza scenica non son minimamente scalfite da questi inserti video, a tratti troppo lunghi e a tratti inutili: il video del fuoco, che riprende un momento del testo, è puramente esornativo Merisi però è talmente brava che si può benissimo pensare che quel fuoco esista veramente e lo abbia acceso lei con la forza della sua recitazione.

La forza, l’umanità, l’estrema potenza del suo stare in scena rendono fruibile un testo non sempre semplice da seguire ma che detto, recitato, incarnato e restituito da Merisi diventa una parola viva, indispensabile, irrinunciabile.

Why Clitennestra Why è un piccolo (per la durata) gioiello,  che dà consistenza allo slogan della programmazione del Teatro: solo pezzi di bravura.

Ecco, è propio così.

WHY, CLITENNESTRA, WHY?
Da “Clitennestra o del crimine” di Marguerite Yourcenar

Con
Miana Merisi
Voce off Luigi Tontoranelli
Musiche Thomas Lentakis
Costumi Marco Nateri
Realizzazione video Ennio Madau
Disegno luci Stefano De Litala
Regia Maria Assunta Calvisi

Visto per voi all’Altrove Teatro di roma il 15 dicembre 2024

(24 dicembre 2024)

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