“30 Apparences Out of Darkness”, #vistipervoi a Romaeuropa Festival

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foto: Bart Grietens | Arno Schuitemaker

di Andrea Mauri

Lo spettacolo di danza “30 Apparences Out of Darkness”, presentato nell’ambito del Roma Europa Festival, è come immergersi nell’origine del mondo. Un’esperienza potente, perché la platea si trova nel bel mezzo dell’evoluzione dell’uomo, sempre immaginata, sempre studiata, ma impensabile da vivere in prima persona. Invece, grazie all’atmosfera creata da luci e ombre nella platea del Teatro Vascello, i nostri sensi fanno un viaggio indietro nel tempo di millenni e i nostri corpi sono proiettati sul palco da fasci illuminati insieme ai danzatori.

Sarà stata proprio così l’origine della specie umana? Una leggera nebbiolina, colorata di giallo dai fari in fondo al palco accoglie il pubblico in sala. Il solito brusio che anticipa gli spettacoli e di colpo le luci si intensificano e la musica dal ritmo tribale, quasi martellante, aumenta di volume, colpisce ogni angolo della platea, spinge il pubblico a fare silenzio e a concentrarsi su quello che accadrà sul palco, mentre le luci gialle si spengono e appaiono nuove ombre e luci bianche ad accogliere il primo corpo nudo danzante. Sembra un miracolo – forse l’origine dell’uomo è un miracolo – quando dal nulla appaiono altri corpi, maschile e femminile a intersecarsi, nudità sinuose a muoversi senza sosta a quel ritmo tribale, sagome primitive e classiche allo stesso tempo, due, tre, quattro, fino a riempire lo spazio scenico di otto ballerini. Il gruppo di danzatori è apparso dal nulla, immaginiamo dal sottosuolo o calati dallo spazio attraverso i fari che si muovono con i corpi e accarezzano la tensione emotiva della pelle nella semioscurità.

Gli spettatori rimangono agganciati a un’atmosfera sospesa, che il creatore della performance Arno Schuitemaker, olandese di Amsterdam, offre in forma di affresco fantasmagorico che oscilla tra buio e luce, a volte al limite della visibilità. Il coreografo lavora sul cambio di prospettiva. Al di là di ciò a cui è spesso associata, l’oscurità può essere disorientante e persino minacciosa: l’ignoto, l’oscuro, il vuoto. E se invertissimo questo punto di vista? Arno Schuitemaker trasforma il buio in un’esperienza visionaria lasciando emergere nel vuoto dello spazio scenico, nero come la pece, immagini ipnotiche ed effimere come fugaci baluginii. Dalle sagome dell’uomo primitivo si arriva al corpo dalla bellezza classica, ma ci ho visto anche le sagome dipinte sui vasi greci ed etruschi. La scena si trasforma in un museo in movimento e lo spettatore viene trascinato fino al punto in cui la musica cessa all’improvviso.

Una cesura, il passaggio a uno stadio evolutivo ulteriore. Ora le luci sono quelle al neon, torna la musica accompagnata dal canto, le lampade si accendono e spengono a ritmo. Sembra di stare in un garage, l’ambiente diventa undergound, musica e canto incalzano fino a trascinare i danzatori in un ritmo frenetico. Alcuni impugnano dei piccoli fari, illuminano i compagni di danza e li incitano a sciogliere i muscoli nel rito apotropaico. Anche tra il pubblico monta il desiderio di ballare, torso e gambe si muovono con i corpi in scena, serpeggia la voglia di unirsi al gruppo sul palcoscenico. A poco a poco i corpi emergono dal buio e con la luce trasformano l’oscurità in un nuovo spazio capace di accoglierci: un luogo di protezione, speranza e conquista. La luce diventa più chiara, i danzatori più evidenti, il segnale che il processo evolutivo sta per concludersi. La fusione dell’intimo e dell’universale è ormai compiuta.

La musica vira ai ritmi iniziali, con gli stessi fari gialli a completare il percorso dell’immaginazione e dei sensi. Si svelano i corpi sudati e in sala si spande l’odore della fatica.

foto: Bart Grietens | Arno Schuitemaker

Arno Schuitemaker
30 apparences out of darkness
Danzato e creato con: Ivan Ugrin, Ahmed El Gendy, Emilia Saavedra, Frederik Kaijser, Rex Collins, Clotilde Cappelletti, Jim Buskens, Paolo Yao

Drammaturgia: Guy Cools
Musica: Aart Strootman
Disegno luci: Jean Kalman
Scena: Arno Schuitemaker, Jean Kalman
Produzione: SHARP/ArnoSchuitemaker
Coproduzioni: La Place de la Danse – CDCN Toulouse-Occitanie and POLE-SUD Centre de Développement Chorégraphique National Strasbourg
Supporto: Performing Arts Fund NL, Amsterdam Fund for the Arts, Fonds 21, and Zabawas.

(8 novembre 2024)

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