di Alessandro Paesano
La Romatreorchestra, fondata nel 2005, è la prima orchestra universitaria di Roma il cui scopo è diffondere la grande musica tra le nuove generazioni organizzando diversi concerti di musica da camera e sinfonici, presso le sedi di Ateneo, il Teatro Palladium e altri luoghi della cultura cittadina tra i quali anche il Teatro di Villa Torlonia. Nella sua programmazione, in collaborazione con il Teatro di Roma, La musica è una cosa meravigliosa un ciclo di concerti dedicati ad alcuni dei nomi più importanti della musica classica che è stato inaugurato lo scorso 22 ottobre che ha costituito anche la conclusione del Maurizio Baglini Project per questo 2024.
ll Maurizio Baglini Project ruota intorno alla figura di Maurizio Baglini, uno dei nomi di spicco tra i pianisti italiani dei nostri tempi che vede impegnati oltre a Baglini, Silvia Chiesa e la Romatreorchestra in una serie di concerti che, dalla stagione artistica 2018 – 2019, propongono un repertorio che spazia da Bach e Mozart agli autori contemporanei. Quest’anno il programma si è incentrato prevalentemente sul compositore tardo-romantico tedesco Johannes Brahms. L’incontro al teatro di Villa Torlonia ha visto programmato il Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra, op. 102.
Il concerto è stato ampiamente preceduto da una introduzione tenuta da Baglini e condotta da Valerio Vicari, Direttore Artistico dell’Associazione Romatreorchestra, nella quale sono stai esaminati, con tanto di esecuzione all’impronta di alcuni temi, alcune caratteristiche di stile e di composizione di Brahms.
Più di un semplice concerto che ha proposto al pubblico una fruizione più consapevole e informata attraverso una narrazione sull’importanza dei brani eseguiti del musicista di turno e del suo repertorio.
Baglini, che è un divulgatore all’altezza della sua fama di pianista, ha saputo spiegare con grande eleganza e semplicità le caratteristiche stilistiche costanti di Brahms confrontando il doppio concerto, opera della sua maturità, composto nel 1887, con la sua produzione precedete. Usando il pianoforte a coda appositamente portato in scena, Baglini ha analizzato le ascendenze, gli imprestiti e le citazioni brahmsiane da Corelli a Hendel a Bach, come, per esempio la Ciaccona dalla Partita No.2 in Re minore, trasposta da violino a pianoforte (per la sola mano sinistra della quale ha eseguito integralmente la trascrizione a due mani del 1893 di Ferruccio Busoni.
Valerio Vicari ha avuto il compito delicato di contenere i tempi, eseguito a tratti con eccesso di zelo come quando ha interrotto Baglini, a più riprese, concedendosi un excursus discutibile quando irrilevante, raccontando come unica nota biografica su Brahms, la differenza di età tra il padre e la madre, che aveva 16 anni più del marito, commentando che essendo la cosa scandalosa ancora oggi chissà quando doveva esserlo allora. Un commento televisivo poco consono al contesto in cui il concerto – lezione è stato concepito e presentato. Ascoltare Baglini mentre spiegava stile, ritmo, scrittura e partitura di Brahms è stat un privilegio che non scorderemo. tanto facilmente.
Il concerto che è seguito questa narrazione (il termine, felicissimo non è nostro ma di chi ha ideato il ciclo) è stato suonato in maniera impeccabile, mostrando tutto il potenziale dell’orchestra universitaria, che ha sostenuto i due strumenti solisti restituendo il perfetto equilibrio della composizione tra la ritmica dell’orchestra di soli archi e la timbrica del violino e del violoncello, che ora dialogano ora sembrano competersi lo spazio sullo spartito. Al violino Pavel Berman che mostra una tecnica impeccabile che non va mai a detrimento dell’espressività al Violoncello Silvia Chiesa, una delle maggiori violoncelliste italiane della sua generazione, che ha dato alla partitura di Brahms un indimenticabile valore aggiunto.
Il pubblico, straordinariamente educato tanto nel silenzio durante l’ascolto quanto per l’aplomb con cui ha aspettato la conclusione del terzo movimento prima di applaudire (abitudine concertistica che purtroppo viene sempre più disattesa) ha riempito il teatro dimostrano che, quando la proposta culturale è valida, risponde una presenza numerosa.
Un grande inizio per una rassegna che ci proporrà tante preziose narrazioni musicali in un calendario che si protrarrà fino al maggio del prossimo anno. Di seguito le date dei prossimi incontri, tutti la domenica mattina alle ore 11:00 sempre al Teatro di Villa Torlonia.
1 dicembre | Johan Sebastian Bach |
29 dicembre | Edvard Grieg |
19 gennaio | Igor Stravinsky |
26 gennaio | Wolfgang Amadeus Mozart |
23 febbraio | Richard Wagner |
25 aprile | Franz Schubert |
25 maggio | Felix Mendelssohn |
La musica è una cosa meravigliosa è uno degli elementi di spicco della ricca stagione della Romatreorchestra da tenere d’occhio e frequentare con assiduità.
La musica è una cosa meravigliosa
22 ottobre – Johannes Brahms
Concerto per violino e violoncello in la minore, op. 102
(per orchestra d’archi)
Pavel Berman, violino
Silvia Chiesa, violoncello
Roma Tre Orchestra
Maurizio Baglini, pianoforte e narratore
Ascoltato per voi il 22 ottobre 2024 al teatro di Villa Torlonia.
(24 ottobre 2024)
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