di Gaiaitalia.com, #Roma
La mite pianura padana è diventata una enorme lastra di ghiaccio, la tanto odiata nebbia ora è una neve costante che non cade mai. Le beneamate riviere romagnole non sono altro che approdo per le foche monache. Il circolo polare artico ha raggiunto l’Inghilterra e Londra è stata invasa dagli orsi polari.
“L’Italia è diventata una terra inospitale, le coltivazioni sono congelate e i pascoli si sono tramutati in tundra: non è più possibile allevare animali come mucche e maiali. E la mozzarella di yak fa decisamente schifo.”
La vita non è più quella di una volta, il lavoro non è più quello di una volta, le case non sono più quelle di una volta, ma soprattutto il cibo non è più quello di una volta.
Risultato: migrazione generale.
Immigrazione clandestina: fino a qualche tempo fa in Italia era considerata un reato penale. Persone in difficoltà punite perché hanno scelto di lasciare le loro case e le loro famiglie con la speranza di trovare un posto dove potersi costruire una vita migliore. Cosa penserebbe chi ha promosso o condiviso questa legge se improvvisamente un cambio climatico dovesse colpire l’Italia e la nostra patria da terra promessa di colpo diventasse un luogo inospitale dove nessuno vuole più vivere?
“La Glaciazione”, scritto e diretto da Marco Tomba, in scena al Teatro Trastevere dal 24 al 29 ottobre.
La bella programmazione del Teatro Trastevere continua poi con “Nick e Bart”, in scena il 31 ottobre e il 28 novembre, spettacolo ambientato tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento un gran numero di italiani decide di lasciarsi alle spalle la propria terra e la mancanza di prospettive per tentare la fortuna in America, andando incontro non solo alle difficoltà di un Paese enorme, sconosciuto, “diverso”, ma anche ai pregiudizi verso chi ha un’altra storia – un’altra origine. Tra quegli emigranti, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti hanno pagato il pregiudizio con la propria vita, entrando così a far parte della storia del mondo. La loro ingiusta condanna a morte, eseguita il 23 Agosto 1927, è diventata un simbolo – un errore imperdonabile contro la libertà, l’integrazione fra i popoli, la giustizia. Raccontare oggi la storia di Nick e Bart vuol dire costruire uno specchio: la paura di quelli che ci chiamavano invasori, è la stessa che ci fa guardare con sospetto chi da straniero si avvicina alle nostre coste. E mai come in questa nostra epoca dovremmo ricordarcelo.
Per sole due date l’originalità e la professionalità di Raffaele Balzano, autore, regista ed attore dalle mille ed incantevoli sfaccettature.
(23 ottobre 2017)
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