Apertura NOpS Festival con “Il Viandante” work in progress di Sinespazio/Atacama #Vistipervoi

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foto: Stefania Capece per NOPS Festival - diritti riservati
foto: Stefania Capece per NOPS Festival – diritti riservati

di E.T.  twitter@iiiiiTiiiii

 

 

 

 

 

 

Bella apertura del NOpS Festival, organizzato da Nogu Teatro, affidata a Sinespazio/Atacama, con il work in progress “Il Viandante” affidato a tre danzatrici e un danzatore, tra loro la regista e coreografa Carmen De Sandi. L’avvio del lavoro ci lascia perplessi, ed i primi due solisti anche, non per imperfezioni teniche (il palcoscenico del teatro non aiuta certamente la danza), ma per la troppa distanza esistente tra i primi due danzatori Francesca Zavattaro e soprattutto Vincenzo Zaccardi che unite ad un indubbio talento naturale, esibisce una freddezza ed una lontananza dal pubblico che abbiamo trovato abbastanza sconcertanti. Vero è che si tratta di un work in progress e quindi larghissimi sono i margini di miglioramento, ma ogni spettacolo, ogni protagonista, attore o danzatore che sia, che stia eccessivamente concentrato sul proprio fare le cose per bene, finisce con perdere quell’umanità necessaria a provocare il piacere della visione, il godimento dello spettatore. Perde l’empatia necessaria a comunicare.

foto: Stefania Capece per NOPS Festival – diritti riservati

La terza parte del lavoro è invece assai più godibile anche dal punto di vista del linguaggio drammaturgico (quasi inintellegibile nei due primi movimenti) e l’affiatamento tra le tre danzatrici Carmen De Santi, Francesca Zavattaro e Manuela Cirfera, offre momenti molto interessanti, coreografie raffinate solo apparentemente semplici, insieme ad un utilizzo del corpo che dietro un “freddo controllo” nasconde ore di lavoro e ricerca appassionate.

Non ci ha convinto per niente la scenografia. Non ci ha convinto l’uso di una maschera dietro la quale non riusciamo a vedere (in scena) nemmeno l’archetipo che essa rappresenta. Siamo certi che il lavoro futuro della compagnia svilupperà ulteriormente anche questo aspetto.

foto: Stefania Capece per NOPS Festival – diritti riservati

Tre gli studi proposti:

Studio 0: Plasmare la materia dei Sogni

1+1=1: Incontro e Scontro con il Reale

Studio a 3: Il Custode del Sacco (Ciò che sono, sono stato e che sarò)

Ringraziamo Sinespazio per la bella chiacchierata nel post spettacolo che ci ha chiarito diversi punti su alcune intuizioni che avevamo avuto e che se non avessimo discusso con chi sta lavorando sullo spettacolo (debutto previsto tra alcuni mesi) ci avrebbero fatto scambiare alcune incertezze drammaturgiche come vuoti. E come tali ne avremmo scritto. L’incontro tra critico e artista rimane quindi un momento necessario per permettere ai due poli di incontrarsi e parlare, esercizio che pratichiamo sempre meno. Anche in questa offerta di incontro, crediamo, NOpS Festival si differenzia da altre manifestazioni artistiche.

 

 

 

(14 dicembre 2016)

 

 

 

 

 

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