di Alessandro Paesano
Il Teatro Vascello di Roma è gremito di un pubblico vario, intergenerazionale, venuto a vedere Paola Pitagora che legge un diario di Pier Paolo Pasolini. Il testo La vigilia è poco conosciuto, raro, dopo la pubblicazione nel libro con la sceneggiatura di Accattone, film d’esordio alla regia, stampato nel 1961 per i tipi della FM, non viene più ripubblicato (lo si può leggere su internet).
L’occasione è importante, l’aspettativa enorme, il risultato sorprendete, elegante, umile e intelligente.
Paola Pitagora sale sul palcoscenico e prima di cominciare la lettura del diario si rivolge direttamente al pubblico.
Il testo del quale si è permessa qualche piccola sforbiciata insieme a Massimo Luconi, che firma anche la regia, ci racconta di un Pasolini alla ricerca di un produttore per Accattone, le prime esperienze dietro una macchina da presa vecchia e scassata, passando da due primi produttori che abbandonano presto il film a Fellini al quale non piace la scena di prova che Pasolini ha girato (era la prima volta che stavo dietro la macchina da presa) fino ad arrivare a Bolognini che gli farà produrre il film.
Nel racconto delle peregrinazioni notturne di P.P.P. riconosciamo le sue poesie, il suo sguardo cinematografico nel cogliere le strade del centro di Roma, mentre il testo dribbla tra le amicizie con Elsa Morante, Moravia, Bertolucci (Attilio e Bernardo), la sensibilità letteraria con la quale passa da un incontro con dei ragazzi che assiepano un’automobile alla decisione di disertare una cena con Morante e Bolognini (è la prima volta in vita mia che manco a un appuntamento. Lo faccio quasi con voluttà, come se dal dolore non potesse nascere che altro dolore, e questo fosse già una consolazione).
Pitagora legge con una maestria impeccabile quasi avesse imparato il testo a memoria ma la scelta di leggere regala quel tanto di estemporaneità al testo diaristico, che detto da lei acquista una credibilità poetica superlativa.
La lettura è alternata ad alcuni brani originali eseguiti alla tromba e alla melodica (uno strumento a fiato con la tastiera) dal suo autore Mirio Cosottini, mentre sullo schermo che occupa l’intera quinta campeggiano foto e immagini in movimento che ritraggono PPP e Citti e ci mostrano ora alcune sequenze di Accattone ora alcuni brani dell’intervista sulle rive del mare di Sabaudia.
L’omaggio al poeta è sincero, sentito, eseguito con rispetto, cura, senza violenza, senza eccentricità esegetiche, restituendo lo spirito di un Pasolini ancora poco conosciuto alla vigilia del suo esordio cinematografico come regista, evocando una Roma, una cultura, un Paese che non sono più, come il teatro che Pitagora ci regala per una sera al teatro Vascello sito proprio nella stessa via dove visse Pasolini…
Il Paradiso di Accattone
reading dal libro Accattone (FM, Roma 1961) di Pier Paolo Pasolini
un progetto di Paola Pitagora e Massimo Luconi
con Paola Pitagora
musiche originali live Mirio Cosottini (tromba)
regia e cura di Massimo Luconi
produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
in collaborazione con il Festival di Radicondoli
Visto per voi al teatro Vascello di roma il 7 ottobre 2025
(11 ottobre 2025)
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