di Andrea Mauri
È una gioia per gli occhi e per lo spirito vedere sul palco del Teatro Argentina di Roma la vicenda delle due famiglie Bolkonskij e Rostov, protagoniste del grande romanzo storico Guerra e Pace di Lev Tolstoj. L’adattamento molto coinvolgente di Luca De Fusco fa respirare la bellezza a pieni polmoni.
La storia è ambientata in un salotto / rudere tra interni ed esterni attraverso un sapiente gioco di luci e proiezioni su uno schermo leggero, che fa da filtro tra l’azione sulla scena e il pubblico e arricchisce di dettagli lo scorrere degli eventi.
Impossibile perdersi una battuta di questo monumento artistico. L’attenzione è catturata dall’istrionica Annette (Pamela Villoresi), sagace a tessere intrighi amorosi e pettegolezzi, padrona di casa del salotto, il personaggio più europeo della storia. La bravura dell’attrice accompagna e dirige l’attenzione del pubblico verso le vicende degli altri protagonisti, che entrano ed escono dalle porte del palazzo e dalla scalinata che fa da confine tra la parte alta e quella bassa dell’azione.
Guerra e pace è un romanzo di giovani: la storia d’amore tra Nataša (Mersila Sokoli), donna impulsiva e dal carattere libertino e il principe Andrej (Raffaele Esposito), eroe romantico innamorato tanto della vita quanto della morte; la vicenda di Marja (Lucia Cammalleri), che decide di rinchiudersi in casa nella devozione sincera o forzata per il padre, il principe Nikolaj Bolkonskij (Paolo Serra), fino alla morte di questi, mentre il fratello Andrej preferisce fuggire e arruolarsi nella guerra contro il nemico Napoleone alle porte di Mosca; Pierre (Francesco Biscione) con il suo carattere tipicamente russo; la femme fatale Helene (Alessandra Pacifico Griffini) e suo fratello Nikolaj (Giacinto Palmarini), ingenuo, ma in fondo cinico. Tutti personaggi questi, animati da un’energia irragionevole, che però respinge un’inclinazione all’indolenza.
Amori che rendono eterni i personaggi di Tolstoj, ma anche la guerra, l’altra grande protagonista della storia. Un nemico evocato, Napoleone, minaccia le sorti delle due famiglie. La guerra stessa per alcuni dei protagonisti è il rifugio facile da una vita costretta da dinamiche famigliari sgradite, rifugio accattivante, ma allo stesso tempo pericolosissimo. Episodi di guerra evocati attraverso i monologhi dei protagonisti, dove la disperazione e l’insensatezza del conflitto e di tutti i conflitti emerge nei dubbi di chi vi si trova nel mezzo. Tra tutte spicca la figura del vecchio generale Kutuzov (Federico Vanni), il quale grazie alla sua tattica geniale, sconfigge il più grande condottiero di tutti i tempi, riflettendo su come la guerra appaia una mescolanza di paura e folle coraggio. La guerra richiama certamente i conflitti contemporanei, ma nell’adattamento teatrale rimane fedele alle descrizioni contenute nel romanzo russo per una precisa scelta registica: non si è voluto operare un’attualizzazione di un tema così scottante ai giorni d’oggi.
Una grande opera corale Guerra e Pace con la regia di Luca De Fusco, impreziosita da luci ed effetti scenici che prendono per mano gli spettatori e li accompagnano nel mondo dei sogni, lo sguardo stupito dinnanzi alle altrui vicende umane, un incanto, anche se spesso si tratta di tragedie. La magia del teatro.

Guerra e pace
di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
con in ordine di apparizione
Pamela Villoresi, Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione, Eleonora De Luca, Mersila Sokoli, Lucia Cammalleri
(13 febbraio 2025)
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