Esercizi di Fantastica, Sosta Palmizi alla rassegna “Sotto l’Angelo di Castello”

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di Alessandro Paesano

Tre personaggi, due uomini e una donna, rientrano in un grigio appartamento (due scene messe ad angolo, nelle quali si aprono una porta e una finestra). Si tolgono cappotto (grigio) e cappello (molto alto), con movimenti meccanici, senza mai perdere d’occhio lo schermo del palmare\telefono (un rettangolo, anch’esso grigio) che reggono in mano davanti al viso. Nessun movimento interrompe la visione, nemmeno l’allestimento della tavola per il pasto. Anche i piatti vengono lanciati e colti senza distogliere lo sguardo dal palmare.

E se capita che ci siano solamente due sedie per mangiare la questione viene affrontata con una interazione tramite lo schermo del palmare: alcuni tasti digitati e una delle due persone sedute si alza e lascia posto a quella rimasta in piedi. Nessun contatto diretto, nessuno sguardo. Nessuna parola.

Poi, all’improvviso, compare una farfalla rossa (attaccata a una lunghissima asta, manovrata da uno dei due uomini con una calza a nasconderne la testa) che svolazza nell’ambiente, senza destare curiosità. Le prime interazioni avvengono tramite gli schermi (tramite il quale apprendono anche il nome, butterfly), poi il primo contatto visivo con la farfalla distoglie lo sguardo dagli schermi e crea due fazioni. Un uomo e la donna cercano la farfalla mentre il secondo uomo si oppone. Due semplici parole butterfly no butterfly scatenato una disputa, un movimento, una ribellione, e da quel momento inizia una serie di (dis)avventure che porta i tre personaggi ad avere contatto diretto col mondo non più mediato dal dispositivo visivo.

Questa (più o meno) è la cornice narrativa di Esercizi di Fantastica lo spettacolo di Elisa Canessa, Federico Dimitri, Francesco Manenti e Giorgio Rossi che allestiscono un racconto visivo che si snoda tra la danza e il movimento, nel quale oggetti e scene cambiano funzione d’uso nella migliore tradizione del gioco dell’infanzia: la scena, letteralmente capovolta, diventa il tetto di una casa (la cima di una montagna?) sulla quale arrampicarsi, scivolare, sporgersi, cercando la farfalla, con una libertà nell’invenzione scenica che costituisce il migliore omaggio possibile alla fantasia, quella che per Gianni Rodari, dal quale lo spettacolo è ispirato,  che ci permette di immaginare le cose, ma anche di interagire con la realtà che abbiamo di fronte  vedendo le cose da un punto di vista diverso.


Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti sono bravissimi nell’utilizzare e muoversi con le scene, interagendo con porte e finestre (anche quando la scena è capovolta e la porta diventa un foro nel tetto)  con una prestanza fisica sempre calibrata ed educata dalla danza, facendo sembrare semplici degli esercizi di forza ed equilibrio compiendo i movimenti con grazia insospettabile.
Questo gioco non è mai fine a se stesso ma esorta il pubblico a esercitare un cambiamento, ad abbandonare le interazioni dei tablet, cioè a guardare il mondo che ci circonda coi nostri stessi occhi, non per un motivo astratto, teorico, da grandi, ma perchè giocare senza cellulare è meglio.
Lo spettacolo si rivolge sia ai bambini e alle bambine  (ha vinto il premio della giuria e del pubblico Vimercate Ragazzi Festival nel 2021) parlando una lingua per loro di immediata comprensione sia agli adulti e alle adulte che ci mettono un po’ a capire  le leggi della Fantastica che Rodari opponeva alla logica, ispirate alla Patafisica (scienza delle soluzioni immaginarie) di Alfred Jarry.
Nulla sfugge ai bambini e le bambine che assistono allo spettacolo.
Quando sul palco che, oltre alla scenografia impiegata in diverse configurazioni, è vuoto, si intravede, e non si dovrebbe, la farfalla che spunta dall’intercapedine tra palco e muro di fondo in cui è stata posta, un gruppo di bambine grida butterfly! al personaggio che si oppone, indicando un punto alle sue spalle. Il personaggio si gira, vede la farfalla, va in fondo alla scena, la fa entrare nell’intercapedine facendola sparire alla vista e può ribadire tutto soddisfatto NO BUTTERFLY, tra le risa divertite delle bambine.
Un assist della Fantastica che sa trasformare un “errore” di esecuzione in un momento dello spettacolo.

Esercizi di Fantastica è uno dei tanti tasselli della ricerca coreutica con cui da tre decenni Sosta Palmizi di Giorgio Rossi propone spettacoli di danza e non solo, una iniezione di speranza, la prova vivente che esiste ancora un teatro capace di far riflettere e proporre narrazioni altre, altri punti di vista, interrogandosi su come guardare la realtà   proponendo una soluzione come quella, disarmante nella sua semplicità, di smettere di giocare interagendo con uno schermo e iniziare a giocare interagendo direttamente col mondo. Le conseguenze possono essere sorprendenti e portare a un inaspettato lieto fine. 

Esercizi di Fantastica è andato in scena a Castel Sant’Angelo di Roma nell’ambito della rassegna Sotto l’Angelo di Castello a cura di Anna Salvi che continua a proporre un programma articolato che non smette di sorprendere ed emozionare. 

Visto per voi a Roma il primo settembre 2023.

 

ESERCIZI DI FANTASTICA
Sosta Palmizi
da un’idea di Giorgio Rossi
una creazione di Elisa Canessa, Federico Dimitri, Francesco Manenti, Giorgio Rossi
con Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti
scenografie Francesco Givone, Francesco Manenti, Francesca Lombardi
costumi Beatrice Giannini, Francesca Lombardi
illustrazioni Francesco Manenti
disegno luci Elena Tedde
esecuzione tecnica Massimiliano Ferrari
produzione Associazione Sosta Palmizi
con il contributo di MIC, Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo
con il sostegno di Armunia, Wintergarten – Atelier di Teatro Permanente, Comune di Castiglion Fiorentino
ringraziamenti Spazio Nunc, Elena Giacomin

 

 

(7 settembre 2023)

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