di E.T. twitter@iiiiiTiiiii
Parterre de roi, o quasi, il 21 gennaio scorso alla Sala Umberto di Roma per la penultima replica della “Divina Commedia” nella versione esilarante di Alessandro Fullin, geniale regina della comicità surreale che stravolge l’opera dantesca e la trasforma in uno spettacolo divertentissimo. Le citazioni dalla Commedia evidentemente ci sono, così come ci sono i riferimenti storici e colti ed anche l’inevitabile tributo da pagare al genio di Paolo Poli che aleggia qua e là sul palcoscenico (continuando a ridere come un matto). Bravi sono gli attori, bravo l’autore e regista che riesce a stupire con gag demenziali come l’apparizione improvvisa e volutamente ingiustificata dal punto di vista drammaturgico di Dart Feder e Yoda con Fullin che se la prende con il regista (lo stesso Fullin) “al quale vorrei dire due paroline”. Tutto lo spettacolo è pervaso da un ferocissimo spirito caustico con frequenti incursioni nelle “borsette delle mamme dei gay” e se la prende anche con Ratzinger che nel 2009 ha abolito il purgatorio “vanificando” la parte centrale di un’opera letteraria che ha fatto la storia della lingua italiana e della letteratura mondiale. Lo Spettacolo si chiude con l’inevitabile matrimonio tra Dante e Caronte. Gli attori sono in linea con l’attrice principale (Fullin) e reggono il gioco imposto dalla sua brillantissima stella. La battuta da ricordare? Tutte, ma soprattutto quella che segue:
- Chi siete voi?
- Siamo i sodomiti!!!
- Finalmente a casa!
Uno spettacolo imperdibile che vi auguriamo di vivere con lo stesso spirito leggero e godereccio con il quale lo vivono gli interpreti.
(23 gennaio 2017)
©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata