di Andrea Mauri
Strepitoso successo per la prima nazionale di Inhale, Delirium, Exhale della coreografa belga Miet Warlop al Teatro Argentina di Roma nell’ambito del Romaeuropa Festival.
Una performance che non è solo performance, ma teatro, danza, arti visive. Un’immersione nel disordine organizzato del palcoscenico, dove si alternano danzatori in nero e 6500 metri di rotoli di seta. In mezzo, corpi in perenne corsa, inciampi, costruzioni e distruzioni di immagini attraverso la manipolazione dei lunghi metri di tessuto.
La performance si apre con un uomo e una donna con mani palesemente finte; si avvicinano al pubblico e, seduti al centro del palco, iniziano a battere le mani in un antico gioco di bambini. Le dita, i palmi, i polsi a ogni battito iniziano a sfaldarsi. Echi di rottura si mescolano con la musica elettronica dell’etichetta DEEWEE, ma il gioco non termina, fino a quando di quelle mani pallide rimarranno solo dei monconi.
Di sottofondo, il respiro del titolo, inspirazione ed espirazione, insieme al cigolio di macchine teatrali che dall’alto scendono ad altezza uomo e poi risalgono e mettono in moto meccanismi misteriosi che fanno precipitare la seta in nuovi e numerosi sipari. Seta bianca, blu, azzurra, rossa, arancione, ocra si incrocia con i performer, diventa la protagonista dello spettacolo, detta le regole del movimento dei danzatori, che rincorrono i rotoli nello spazio scenico, spingono altri macchinari a terra per riarrotolare i metri di stoffa sparsi dappertutto, scendono in platea lasciando ondeggiare seta bianca tra il pubblico per poi tornare sul palco e in coro giocare con il tessuto come se fosse un’onda, l’andare e venire del moto marino, quel respiro di fondo che detta il ritmo, l’onda si infrange e poi si ritrae. “Volevo creare un ambiente che ti fa dimenticare quello che stai guardando, per farti sentire ciò che stai vivendo”, ha raccontato Miet Warlop.
Il palco diventa un campo di battaglia, ognuno può esprimersi come vuole, danzare alla luce del sole o nell’ombra di veli setosi che piovono dall’alto. Una silhouette si muove dietro la seta grigia, spuntano una gonna bianca plissettata e dei tacchi a spillo. Il corpo si sposta sinuoso al ritmo della corrente che sposta la seta, fino a essere scoperto del tutto: un uomo a torso nudo con gonna e tacchi a spillo a dare vita a una sorta di rituale ipnotico. “La seta è come la mente: non ha un centro, non ha una direzione, cambia in continuazione”, ha spiegato Miet Warlop.
Il segreto è lasciarsi andare al ritmo del respiro, al polmone che guida l’azione sul palco. Corpi che affondano e riemergono dalla stoffa, si avvolgono, si riavvolgono, come uno dei performer che piroetta senza sosta per arrotolare la seta su una gamba, fino a completare l’operazione e uscire di scena quasi barcollante, in equilibrio precario, il disorientamento necessario per trasformarsi e riprendere daccapo.
Ancora un altro colpo di scena. Le seti colorate precipitano dall’alto, coprono i danzatori che indossano giubbotti neri, stoffe che i performer si infilano nei giubbotti come sipario da conservare, chiudono la cerniera lampo. Poi la seta scivola dai loro corpi, punta verso l’alto fino a dissolvere quei corpi in mille colori e sparire completamente.
Inhale, Delirium, Exhale
Ideazione, scenografia e regia: Miet Warlop
Musica:in collaborazione con DEEWEE
Interpreti:Milan Schudel, Emiel Vandenberghe, Margarida Ramalhete, Lara Chedraoui, Mattis Clement, Elias Demuynck
Scenografia:Miet Warlop in collaborazione con Mattis Clement
Costumi:Miet Warlop in collaborazione con Elias Demuynck sotto la supervisione di Tom Van Der Borght
Stage: Nel Gevaerts / KITOS & Nana Bonsu, Sofia Ristori / Ursulinen Mechelen,
Creativi tessili: Ginger Bogaert, Rowan Boeijen, Michelle Van Neste
Light design:Henri Emmanuel Doublier
Luci:DREEETEN Bert van Maris / Thomas Deptula
Suono:Ditten Lerooij + Hector Devriendt/Niels Orens
Assistente alla regia:Marius Lefever
Coordinamento tecnico:Pepijn Mesure
Outside eye:Danai Anesiadou, Giacomo Bisordi
Tour / Direzione generale:Saskia Liénard
Distribuzione:Frans Brood Productions
Visto per voi al Teatro Argentina di Roma il 23 settembre 2025.
(24 settembre 2025)
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