Pirandelliana 2025 – Tutto per bene: una versione accorciata ma ben restituita

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di Alessandro Paesano

La seconda commedia che abbiamo visto per la rassegna  Pirandelliana, organizzata dalla Compagnia Teatrale La bottega delle maschere, diretta da Marcello Amici,  giunta alla sua XXIX edizione, ospitata nel suggestivo giardino della Basilica di San Bonifacio e Sant’Alessio all’Aventino, è Tutto per bene,  scritta tra il 1919 e 1920, tratta dalla novella omonima scritta nel 1906,  per  Ruggero Ruggeri che la portò in scena per la prima volta a Roma, al teatro Quirino, il 2 marzo 1920.
La commedia ebbe  un notevole successo di pubblico mentre la critica fu molto tiepida tanto che ancora oggi è annoverata tra le opere minori di Pirandello (ma va detto che Silvio D’Amico ne ebbe parole lusinghiere).

La storia vede Palma, figlia di Martino Lori, sposarsi col marchese Flavio Gualdi, grazie all’intercessione del senatore Salvo Manfroni grande amico e datore di lavoro di Martino. Silvia, la madre di Palma, è morta da 19 anni e Martino va ancora a visitarne la tomba  al cimitero non riuscendo a superare la sua morte.
In realtà Palma è figlia del senatore Manfroni, amante di Silvia. Tutti credono che Martino sia a conoscenza della verità e abbia usato la relazione della moglie col Manfroni per fare carriera e considerano la sua incapacità di accettare la morte della moglie come un gesto teatrale esagerato.
Martino, che ignora la verità, viene a scoprirla quando Palma gliela rinfaccia, convinta che lui sappia tutto. Quando Palma apprende che Martino era ignaro di tutto prova finalmente il meritato rispetto per lui. Martino si vendica di Manfroni minacciando di rivelare che si è appropriato del lavoro del professor Agliani, padre di Silvia, pubblicando i suoi appunti a suo nome.

Pirandello mostra come i rapporti umani cambino a seconda delle idee che abbiamo sulle persone: Martino lamenta che non s’erano contentati di crederlo soltanto un miserabile, ma anche un imbecille Ma io ho potuto essere un imbecille, finché ho creduto a cose sante e pure: all’onestà! all’amicizia! Ora no, più! Palma lo considerava miserabile e ora lo vede con occhi diversi. Martino accetta la scomparsa della moglie che  muore adesso, uccisa dal suo tradimento. Tutt’altro che un’opera minore insomma.

La compagnia di Amici porta in scena il testo con la solita meticolosità artigianale, un mestiere coltivato ognuno e ognuna secondo le proprie capacità e la propria esperienza.

Emilia Guariglia è una Barbetti (la nonna di Palma, che la ragazza non ha mai conosciuto) convincente e icastica, Luca Guido dà a Clarino (suo figlio) tutto quello sdegno giovanile pensato da Pirandello. Marco Sicari è un marchese Gualdi equilibrato e dalla convincente attitudine nobiliare mentre Beatrice Picariello dà una verve indelebile alla signorina Cei, sembrando uscita direttamente da una delle rappresentazioni dell’epoca;  Marco Belizzi sa giostrarsi con perizia il personaggio del conte Bongiani, mentre  Francesca Di Gaetani è una Palma umanissima e vivace.  Leggermente sottotono Maurizio Sparano che interpreta Salvo Manfroni con un poco di indolenza di troppo. Marcello Amici dà a Martino Lori tutta l’umanità di cui hai bisogno.
La chiave interpretativa di Amici  fa di Martino il classico personaggio filosofo di Pirandello a discapito dell’aspetto sentimentale del personaggio che, pure, nel testo originale emerge grandemente (quando scopre di avere vissuto nella menzogna per vent’anni e che solamente adesso accetta per morta la moglie Silvia).
Amici asciuga il testo eliminando alcune verbosità e ripetizioni che, così asciugato procede con coerenza e completezza. Un’altra messinscena riuscita.

Lo ripetiamo ogni anno e lo diciamo ancora: il lavoro che fa La bottega delle maschere portando in scena la produzione teatrale di Luigi Pirandello è indispensabile, importantissimo e di una preziosità rara e insostituibile.

Ci fa piacere constatare che nonostante la canicola di luglio la platea fosse gremita di persone di ogni età pronte a conoscere o a rivedere un testo che, a distanza di cento anni, ci fa ancora riflettere sulle relazioni umane gestite dai rapporti sociali, basati su  una morale borghese che, mutatis mutandis, vive ancora della stessa ipocrisia e necessità di apparenza.

Lo spettacolo è in scena, in alternanza con altri due, fino alla fine del mese di Luglio.

Tutto per bene di Luigi Pirandello, regia di Marcello Amici

con Marcello AMICI, Maurizio SPARANO, Francesca DI GAETANI, Marco SICARI, Emilia GUARIGLIA, Luca GUIDO, Beatrice PICARIELLO, Marco BELLIZI.
Scena e ricerca musiche: Marcello de Lu Vrau – Aiuto regia: Marco Bellizi
Costumi: Felicia Crisan, Licia Ciuco – Disegno luci: Paolo Fortini
Video/foto: Enzo Maniccia – Assistente alla regia: Francesca Di Gaetani
Direzione tecnica: Mauro Ciuco – Direzione artistica: Paola Amici

Visto per voi al giardino della basilica dei santi Bonifacio e Alessio di roma il 9 luglio 2025.

(20 luglio 2025)

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