Orgasmo e pregiudizio: l’eleganza di un testo (quasi) inossidabile

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di Alessandro Paesano

Da quando Orgasmo e pregiudizio ha debuttato sulla scena 26 anni fa, non ha mai smesso di avere seguito e successo in tutti i teatri di Italia dove continua ad essere programmato. Scritta da Diego Ruiz e Fiona Bettanini che be sono anche  interpreti, e diretta  da Pino Ammendola e Nicola Pistoia,  la pièce mette in scena le aspettative e i desideri sessuali di un uomo e una donna, Diego e Fiona,  stessi nomi dell’attore e dell’attrice,  senza essere mai volgare o indulgere nell’allusione o nel doppio senso scontato.

Il testo è scritto con eleganza e intelligenza a cominciare dalla situazione in cui presenta Diego e Fiona, che si ritrovano a dormire in un motel dopo aver perso le chiavi della macchina mentre sono di ritorno da una trasferta di lavoro. Entrambi nella stessa camera matrimoniale Diego e Fiona, che dormono insieme per la prima volta,  si confrontano, si confessano, si producono in tentativi di seduzione, riflettendo  sui rispettivi immaginari collettivi, vicende personali, problematiche di genere.

Se in alcuni dettagli il testo tradisce la sua età (gli uomini che si depilano sono considerati da Diego gay, il punto g è un mistero per Diego e tutti gli uomini, alcuni accenni a slogan pubblicitari) Orgasmo e pregiudizio ha l’intelligenza di mostrare due personaggi credibili, non stereotipati, coerenti e plausibili, sicuramente due rappresentanti medi del loro genere e della loro generazione.
Fiona viene tratteggiata come donna libera, autonoma, che sa gestire il ménage matrimoniale meglio di Diego, con una sola telefonata sistema suo marito Alberto, mentre Diego è un po’ succube della moglie, subisce diverse telefonate, durante le quali lei non lo fa parlare e lui, per sottrarsi, finge un disturbo sulla piena telefonica.
Diego viene descritto come uomo vulnerabile, sensibile, timido, curioso, angosciato dal fatto di aver smesso di fare sesso con la mogie da diversi mesi. È anche grezzo (quando si spoglia si pulisce tra le dita dei piedi, lancia vestito lontani dal letto, praticamente sul pubblico, in platea) ma meno self-confident  degli uomini delle generazioni precedenti. Fiona un po’ lo provoca, un po’ lo critica, è curiosa, gli chiede dettagli, e con ironia e autoironia commenta attributi, peli, aspetto dell’amico-collega. C’è il momento in cui lui ci prova con lei, in cui lei ci prova con lui, e quando poi lei sembra finalmente cedere lui è già preda del sonno mentre lei basisce e commenta mica potevo starci subito. Ma piena di risorse (la perdita delle chiavi sono una sua simulazione) è già pronta a concentrarsi su un altro uomo disponibile.

Il testo, visto in tralice  nel periodo in cui è stato scritto, fotografa quel momento in cui la liberazione sessuale dagli anni settanta ottanta fino alla fine del secolo, aveva finalmente reso le donne autonome mentre l’erosione di certi privilegi patriarcali aveva lasciato l’uomo privo di tutela, incapace di trovare un proprio modo di essere, privo di qualunque esperienza fuori dal ruolo di genere.
Senza mettere in discussione la centralità della penetrazione e delle altre pratiche sessuali – ma Fiona denuncia il modo in cui gli uomini “chiedono” la fellatio –  senza dare per scontati ruoli e posizioni – Fiona dice che le piace stare sopra – Orgasmo e pregiudizio smantella tutto l’armamentario retorico dell’impossibilità dell’amicizia tra uomo e donna e mostra, con tenerezza, l’inconsistenza maschile e la solitudine della donna che non ha mai un compagno di letto alla sua altezza.
A leggere tra le righe si sente che il testo  ha qualche simpatia per Diego, povero diavolo, vessato da una moglie che non lo fa parlare mentre Alberto non interferisce nella nottata in Motel, né Fiona confessa qualche altro sopruso, se non la richiesta esplicita di fellatio, ma questa simpatia è più evidente oggi di quanto non fosse 26 anni fa quando la pièce è stata scritta.

Diego Ruiz e Fiona Bettanini sono due interpreti di mestiere.
Diego quando  in sala da un cellulare improvvisamente si sentono le indicazioni del navigatore satellitare rende questo incidente parte dello spettacolo rispondendo a una domanda di Fiona che non è  riuscito a trovare l’indirizzo (e il pubblico esplode in una risata). Fiona riesce a stare in sottoveste, a parlare di sesso, a fare domande curiose e provocatorie senza essere mai al servizio del maschio o del patriarcato ma trovando sempre una autonomia femminile senza diventare necessariamente  vessillo di militanza femminista.

L’equilibrio dello spettacolo che vuole registrare abitudini comportamenti e mentalità dell’uomo e della donna viste dal punto di vita di due persone che non sono una coppia e non hanno alcuna confidenza sessuale, per riderci sopra, insieme al pubblico, senza essere mai morboso o malizioso spiega il perchè di un successo longevo e meritato.

Ci chiediamo come dovevano apparire certe battute (sull’autoerotismo, sulla ricerca del punto G, sulla durata e tenuta degli uomini) quando i due personaggi erano molto più giovani (ventisei anni fa Ruiz e Bettarini non dovevano avere trent’anni) perchè certe battute ci sembrano più consone all’età che i due personaggi hanno oggi molto di più di quella che dovevano avere allora.

Orgasmo e pregiudizio, che forse potrebbe essere sfrondato di una decina di minuti, rimane immutato nella sua attualità costituendo un divertito e divertente  rito collettivo sulle idiosincrasie dei rapporti, non solamente sessuali, tra uomo e donna.

 

Orgasmo e pregiudizio
di e con Diego Ruiz e Fiona Bettanini
Scene di Mauro Paradiso
regia di Pino Ammendola e Nicola Pistoia

 

Visto per voi al Teatro Ghione di Roma il 23 novembre 2024

 

 

(24 novembre 2024)

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