“May Days”: danza d’Autore a Parma. A volte ci si chiede: “Perché?”, anche se non c’entra nulla con la Danza

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di E.T. #Danza twitter@gaiaitaliacom #MayDays

 

E’ una manifestazione interessante “May Days”, si tiene a Parma ogni mese di maggio da tre edizioni a questa parte, e vede protagonisti gli spazi di Teatro Due, Europa Teatri e Teatro al Parco che offrono al pubblico – troppo poco nell’edizione 2019, così ci è parso di capire – frammenti e momenti di Danza d’Autore; è promossa da Europa Teatri e Teatro al Parco, realtà appartenenti alla rete Regionale Anticorpi-Azioni per la danza d’Autore, e da Teatro Due.

Se non abbiamo letto male, la cecità è un disastro, quasi come la sordità, lo sapeva bene Saramago, è curata – per Europa Teatri – da Daniele Albanese e costituisce un’esplorazione “nel terreno fertile della danza contemporanea d’autore”. Proprio così. Fertile…

Non ci capiamo sugli orari – la sordità è un disastro, quasi come la cecità, lo sapeva bene Saramago – ed arriviamo troppo tardi per seguire il primo spettacolo “Harleking”, un demone ispirato alla figura di Arlecchino della Commedia dell’Arte. Non possiamo dire nulla dello spettacolo che non abbiamo purtroppo visto, possiamo dire qualcosa di Enrico Ticconi che è un bravissimo danzatore ammirato in altre occasioni su e giù per l’Europa. Spiace non averlo potuto applaudire anche nella serata del 2 maggio. Per dire, Arlecchino non è un personaggio della Commedia dell’Arte in senso stretto, essendo un’evoluzione dello Zanni che arriva con qualche decennio di ritardo rispetto alla nascita dei personaggi storici della Commedia dell’Arte, ma è il più amato, il più bello, il più colorato, quello dal gesto più delicato e diabolico insieme. Sarebbe stato bello vederne la parte oscura danzata. Ripetiamo, peccato. Ci saranno altre occasioni.

C’è un video però che gira a loop, nello spazio al piano terra del Teatro Europa, e che propone la performance di Joel Suárez Gómez, bravissimo!, e che non è potuto essere presente alla kermesse parmigiana per precedenti impegni. La performance dura poco meno di venti minuti ed intitolata ¿Como baila el Camaleón?, movimenti minimali senza soluzione di continuità, gestualità curatissima, in un corpo elegante e fortissimo con la coreografia arricchita da vernici colorate versate sul corpo del performer che diventano scenografia, costume, sangue, vene, muscoli, tendini, filamenti, acido lattico… Da vedere, rivedere e rivedere ancora. Magari anche dal vivo…

E’ poi il momento di Extended Simmetry uno studio legato a Malevich e Nijinski che è un gioco di prospettive, simmetrie, linee e visioni dall’alto quasi interamente giocato a terra, che per uno spazio all’italiana dove il pubblico è seduto su gradinate è un’intuizione. Tre i danzatori in scena, due danzatori e una danzatrice, a torso nudo, ripetono per l’intera durata della performance, con perfetta apparente sincrona asincronia una coreografia essenziale, scarna, minimale, che non offre nulla al pubblico, fredda e distante come gli sguardi dei danzatori rivolti alla gradinata che vorrebbero essere provocatori. Nulla da dire sulla tecnica dei danzatori. Ma finisce lì.

Segue Maria Paola Zedda, da programma di sala “curatrice ed esperta di performance art, danza ed arti visive”. E cordialmente vi rimandiamo al titolo dell’articolo.

“May Days” prosegue anche il 4 e 5 maggio al Teatro Europa ed al Teatro Due. La Danza d’Autore è un territorio di confine da esplorare e sostenere, certamente non l’ennesimo campo di battaglia attorno al quale erigere steccati a beneficio dei soliti noti. Anche per questo va sostenuta e seguita.

Il programma qui.

 

 





 

(4 maggio 2019)

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