di Gaiaitalia.com, #Roma
Elezioni, politica, sessualità, estremismo, femminicidio, ma anche solitudine, rancore e speranza: questi i temi ricorrenti e portati in scena da Gian Marco Montesano nel suo Il Ribelle, di Leonardo Rossi, intensamente interpretato da Umberto Marchesani.
Nella pièce tutto viene preso a fatto a pezzi, sondato con delicatezza per essere osservato in controluce e finalmente compreso: gli scontri generazionali, gli scontri finti, gli scontri dialettici e anche conflitti erotici, “umani e molto umani”, sono tutti gli elementi che questo Ribelle, senza età e senza tempo, lancia sul pavimento per cercare di leggerne le profezie. Alla fine trionfa la figura dell’anarca, un re, un modello, un operaio del mondo che lo costruisce nel silenzio della foresta, ascoltando una musica che viene da lontano e che lo proietta ancora più in là. Altra protagonista dello spettacolo è la musica che torna e ritorna dall’inizio alla fine, una musica che ci offre un Ribelle che è un sollievo, un istante di pace e di sicurezza.
Cosa ne verrà fuori, si potrà capirlo ascoltando con attenzione le parole e la musica. Perché non c’è significato più intimo e profetico di una parola che si lega a una nota.
Il Ribelle
di Leonardo Rossi
Liberamente tratto da “Trattato del Ribelle”, Ernest Jünger
2-5 novembre 2017
Teatro Trastevere, via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma
orari: martedì-sabato h 21.00, domenica h 17.30
contatti: 06.5814004 info@teatrotrastevere.it
(26 ottobre 2017)
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