Frammenti di realtà a ritmo di danza

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Foto: Aitor Laspiur

di Andrea Mauri

Un corpo a schiena nuda dai capelli lunghissimi sul lato destro del palco lotta contro la forza di un paracadute aperto al vento. Un faro illumina gli sforzi che inarcano la schiena, scuotono gli arti, spingono, respingono e poi trattengono le energie.

Con questa immagine potente si apre Simulacro, spettacolo di danza ideato dal duo italo-spagnolo Kor’sia (Antonio de Rosa e Mattia Russo), visto al Teatro Argentina di Roma nell’ambito del Romaeuropa Festival.

Comincia da quello sforzo la frammentazione dei corpi al centro della scena, la disgregazione della realtà e l’accentuarsi del fragile equilibrio con il mondo virtuale. Dal buio di angoli reconditi spuntano donne e uomini in tute nere con caschi protettivi incorniciati da una flebile luce dorata. Si muovono come automi, ora rallentano i passi, ora soffrono un’accelerazione repentina che sembrano non controllare. Si spostano nel nulla, alcuni in bicicletta danno vita a un moto rotatorio che rifiuta di raggiungere una qualsiasi meta.

Al centro della scena una cornice anch’essa nera, che i corpi attraversano al ritmo di musica psichedelica alla ricerca del vero confine tra reale e virtuale, in moto perenne perché quel confine sfugge come un orizzonte tecnologico. La rotazione dei danzatori è ipnotica, la musica anche, un attacco di nevrosi sembra in agguato: i corpi attraverso la danza sono alla ricerca di ciò che resta di umano in un mondo sovraesposto alla tecnologia.

Paradosso ricercato o inconsapevole, quando sulla cornice piove un grande telo di plastica, dove sono proiettate immagini di boschi, di cavalli liberi al galoppo, di intrecci digitali. La ricerca, dunque, si blocca su quell’unico passaggio chiuso e il moto rotatorio dei performer prende un ritmo quasi schizofrenico.

In questo spazio, dove la linearità si è dissolta, cambia anche la musica. Echi di ritmi jazz anni ’50 raggiungono la platea e per qualche attimo l’atmosfera si addolcisce. Sembra non prendersi cura della grande frattura che affligge un mondo sempre più connesso, governato da algoritmi invisibili, dove l’esperienza si ripete in un loop che non trova via d’uscita. I danzatori si cercano, usano le flebili luci a disposizione, mentre i lampioni di una città immaginaria emanano luce fredda e un vortice di tubi luminosi sopra le loro teste rimandano riflessi color ghiaccio.

Simulacro incarna questa ripetizione infinita, che è anche ripetizione di espressioni corporee, troppo marcate a lungo andare, senza che davvero qualcosa di nuovo accada. L’atmosfera ipnotica colpisce anche il pubblico, crea una sorta di agitazione.

Finché arriva la seconda potente immagine dello spettacolo, quando il videomapping di luci digitali accende i contorni del teatro, dalla platea ai palchi. La musica torna elettronica, i fari sparano particelle dappertutto e un corpo si posiziona all’origine della fonte di luce per spezzare questo incantesimo.

Il telo di plastica lascia la cornice, lo spazio dell’attraversamento torna disponibile. I performer hanno abbandonato le tute nere; ora vestono abiti casual e pure le luci dei lampioni virano a un giallo morbido. Le azioni sono le stesse dell’inizio, più lente, più ponderate, qualche accelerazione come volatili atti di ribellione. Gli spettatori vivono l’illusione che qualcosa stia cambiando, quando in realtà tutto si ripete.

Questo forse l’aspetto più statico dello spettacolo, anche se la bravura dei performer è fuori discussione.

Simulacro

Idea e Regia: Mattia Russo e Antonio de Rosa

Coreografia: Mattia Russo e Antonio de Rosa in collaborazione con gli interpreti

Drammaturgia: Agnès López-Río

Scenografia: Amber Vandenhoeck in collaborazione con Mattia Russo e Antonio de Rosa/Kor’sia

Musica Originale: Alejandro Da Rocha

Costumi: Progettazione e direzione creativa di Luca Guarini

Luci: Oscilla

Cast: Samuel Van der Veer, Helena Olmedo Duynslaeger, Samuel Dilkes, Edoardo Brovardi, Martina Anniciello, Benoît Couchot

Visto per voi al Teatro Argentina di Roma l’8 ottobre 2025.

 

 

(9 ottobre 2025)

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