di Gaiaitalia.com
Una compagnia teatrale palestinese e una italiana unite da un progetto sul tema della fertilità femminile nei rispettivi paesi, senza gli slogan del “Fertility Day”, ma con tutta la consapevolezza delle reali problematiche della maternità in Italia e in una terra occupata e senza diritti come la Palestina.
“As life” è un progetto internazionale che ha coinvolto per alcuni anni non solo artisti ma anche ricercatori di diverse università, e che approda al suo esito conclusivo a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 051.566330; www.teatridivita.it), giovedì 20 ottobre, ore 21.
La giornata inizia alle ore 18.30 con l’incontro-aperitivo con Luisa Morgantini, già vice-presidente del Parlamento Europeo e attuale presidente di Assopace Palestina. Alle ore 21 vanno in scena i due spettacoli: “Womb” del palestinese Al-Harah Theater di Beit-Jala; e “Again” dell’italiano Dancewoods. Due modi diversi di pensare alla donna e alla maternità, presentati in questo progetto speciale all’interno della stagione di Teatri di Vita, in collaborazione con Assopace Palestina, e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri – Cooperazione Italiana allo Sviluppo.
La Palestina è ancora protagonista a Teatri di Vita, dopo il festival “Cuore di Palestina” del 2013. Un paese occupato e a cui viene negata l’esistenza stessa è anche un grande laboratorio di arte e cultura, come dimostra questo nuovo progetto di collaborazione internazionale che ha visto uniti tre paesi: la Palestina, appunto, l’Italia e la Francia. Al centro del progetto, il tema dell’infertilità femminile e della sua ricaduta a livello individuale (psicologico) e collettivo (sociale) nei diversi territori e nelle diverse culture. Un tema che mette al centro la donna, ma mette soprattutto al centro l’idea che la donna ha di se stessa e l’idea che l’uomo ha della donna: insomma, un tema solo apparentemente marginale, ma che in realtà investe tutti quanti.
Il progetto, sviluppato con la collaborazione di docenti della Seconda Università di Napoli, dell’Università di Marsiglia e della palestinese Birzeit University, è maturato nell’ambito di un workshop teatrale tenuto in Palestina nel maggio 2014, in cui sono stati coinvolti attori, autori, sociologi, antropologi e artisti dai tre paesi coinvolti.
Ne sono venuti fuori due spettacoli diversi, presentati nel corso della stessa serata: il primo palestinese e il secondo italiano.
“Womb” (Ventre) è il titolo dello spettacolo di Al-Harah Theater (che ha sede a Beit-Jala), diretto da Raeda Ghazaleh, regista di spettacoli anche in Europa e America e di fiction per la tv palestinese. Il testo di Mirna Sakhleh presenta la vita di due famiglie di fronte al dilemma su cosa sia naturale e cosa sia innaturale, mettendo al centro la procreazione. In scena: Hazem Al-Sherief, Faten Khoury, Nicola Zreineh, Nisbat Serhan.
“Again” (Ancóra) è il titolo dell’opera di e con Marianna Miozzo, Marina Meinero, Marco Marzaioli. Lo spettacolo di Dancewoods è concepito come una sfida contro il tempo biologico, e una riflessione sul rapporto tra il desiderio di avere un bambino e l’ambizione per la carriera e il successo.
(14 ottobre 2016)
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