di Gaiaitalia.com, #Milano
Il ricco borghese Monsieur Jourdain sogna di diventare nobile, tra persone prive di autentiche qualità come adulatori e scrocconi, che lo raggirano e assecondano la sua follia pur di ottenerne un guadagno. Attorno a lui maestri variamente assortiti – di musica, di ballo, di scherma, di filosofia – tutti ugualmente versati anche nell’arte dello scrocco. La rivalità regna sovrana, poiché ciascuno è convinto che la propria arte o scienza sia il fondamento primo dell’esser gentiluomo. A loro si contrappone Madame Jourdain, donna estremamente pratica e razionale, che cerca di far rinsavire il marito. Alla coppia dei padroni di casa se ne aggiunge una secondaria, formata dai rispettivi servitori, la simpatica e coraggiosa Nicoletta e Coviello, innamorati fra loro.
Ne nasce una farsa, chiassosa e colorata, tipica del teatro comico: quella del Gran Turco. Coviello, vestito da turco e parlando in turco maccheronico, si presenta a Jourdain facendogli credere che il figlio del Gran Turco, di lignaggio reale, è giunto per sposare sua figlia Lucilla. Lusingato dalla promessa di nobiltà, Jourdain cade nel tranello dando vita a un fragoroso balletto-farsa. Di fronte all’ennesimo rifiuto del “borghese” di dare in sposa sua figlia al suo giovane – e altrettanto borghese – innamorato, tutti, perfino la moglie che, pur criticandolo aspramente, lo ha sempre protetto, si mettono d’accordo per giocargli la beffa finale. Tra lazzi, colpi di scena, imprevisti, inganni e fraintendimenti si consuma il “dramma” di Jourdain, che alla fine verrà definitivamente lasciato solo nella sua folle utopia.
Assistito da ottimi compagni di palco, Emilio Solfrizzi, diretto da Armando Pugliese, mostra un talento comico assoluto nel tratteggiare un personaggio che, alla pari di altri caratteri molieriani come l’avaro, il malato immaginario, l’ipocrita Tartufo, è divenuto un archetipo, modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco e dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare col denaro quei meriti e titoli che non avrà mai. Info: info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com.
(2 novembre 2017)
©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata