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Off/Off Theatre in Roma #Inscena “Tangeri” dal 5 al 10 marzo

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di Redazione #Inscena twitter@gaiaitaliacomlo #Teatro

 

 

Da martedì 5 a domenica 10 marzo, all’OffOff Theatre sarà in scena Tangeri, spettacolo scritto da Silvano Spada e interpretato dal cantante e attore Gianni De Feo in un viaggio nella Spagna degli anni ’30 e ’40. Al centro della pièce è la figura del celebre cantante e ballerino spagnolo Miguel de Molina, icona di Pedro Almodóvar, vissuto durante la dittatura franchista e perseguitato per le sue idee antifasciste e la sua dichiarata omosessualità.

Al racconto si intersecano le canzoni spagnole, tra quelle più celebri di Miguel de Molina. La presenza di temi musicali in evidente contrasto tra loro, dalla chitarra classica al barocco di Vivaldi, passando per il minimalismo di Philippe Glass e il tango argentino, farà da contrappunto alla storia, restituendo atmosfere dai differenti colori. Dalla nascita a Malaga nel 1908, in una poverissima Andalusia, e l’infanzia nel lugubre collegio dei preti da dove viene espulso, quella di de Molina è una vita coraggiosa e ricca di avventure. Costretto a lottare fin da bambino per guadagnarsi da vivere passando attraverso i più umili lavori, è sempre in fuga verso qualcosa, alla ricerca di un’identità.

E così riaffiorano i ricordi: l’adolescenza da garzone nella casa della tenutaria Pepa, la fuga da Algesiras sulla nave che lo porta a Tangeri, dove sarà servitore nel sontuoso palazzo del principe marocchino e poi il ritorno in Spagna, a Siviglia, con i primi turbamenti erotici nel caffè del quartiere arabo. Poi Granada e l’incontro con Federico Garcia Lorca e Manuel de Falla, fino ai primi successi a Barcellona, Valencia e Madrid. L’eccentrica e sregolata vita notturna che precede l’avvento della Guerra Civile.

Ed è proprio il ricordo dell’arresto e la fucilazione di Federico Garcia Lorca, rivissuto con estremo dolore, a segnare una forte rottura nella vita di Miguel. Anche lui perseguitato dal regime fascista, picchiato e contestato durante i suoi spettacoli, viene costretto all’esilio a Caceres, il paradiso delle cicogne. E come le cicogne, non smette di aprire le ali, sempre in volo verso la libertà. Fugge poi in Argentina dove, legato in amicizia a Evita Peron, consacra il suo successo, per poi morire nel 1993 a Buenos Aires, dove è sepolto.

Nell’azione teatrale, alla figura di Miguel si contrappone quella di David, uno scrittore dei nostri giorni. Anche lui in cerca di una propria identità, in fuga da un mondo nel quale non si riconosce più perché costretto a rivestire il ruolo di un “manichino senz’anima” e al quale si ribella, preparando così la sua fuga verso Tangeri. I due personaggi, inizialmente ben distinti, in un ritmo incalzante, si riconoscono infine, fino a identificarsi l’uno con l’altro e a diventare Uno.

Riemerge allora il mito di TANGERI, ricordo struggente e poesia, isola di libertà e dissolutezza tanto amata da quei poeti e dagli artisti di tutto il mondo che l’hanno conosciuta: Delacroix, Matisse, Francis Bacon, Tennessee Williams, Samuel Beckett, Jean Jenet, Paul Bowls, William Burroughs, Allen Ginsberg, Jack Kerouac e, tra gli altri, oggi anche Mick Jagger dei Rolling Stones.

 

 




 

 

(23 febbraio 2019)

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